A cura della Redazione
È tornata in cella dove è stata raggiunta da altro provvedimento giudiziario, la quarantenne napoletana Giuseppina Caricchia. La donna, dopo una rapina in un centro commerciale di Marcianise, reato per cui scontava la pena detentiva a Pozzuoli, è stata raggiunta da un nuovo provvedimento aggravante notificato in carcere dai carabinieri di Pompei. Caricchia è una vecchia conoscenza dei militari dell´Arma di Pompei, guidati dal maresciallo capo Tommaso Canino, perché componente di spicco di una banda di quasi tutte donne beccate nel febbraio 2012 nell’operazione «Mercato sicuro». Nell’occasione i militari misero in manette, insieme a lei, altri cinque componenti della «banda dei borseggi», che aveva operato un centinaio di colpi accertati, messi a segno tra fine 2011 e l’inizio del 2012 nei mercatini settimanali e centri commerciali tra le province napoletana, casertana e basso Lazio. Allora la Caricchia fu condannata a tre anni e otto mesi ma restò fuori dal carcere con l’obbligo di firma. In quel periodo l’abile furfante in gonnella trovò il modo di tornare a delinquere perché agli inizi di ottobre è stata fermata a Marcianise a seguito di un ennesimo tentativo di furto con destrezza. Aveva tentato di appropriarsi del borsellino di una donna che ha reagito, cagionando alla quarantenne la condanna per rapina impropria. La recidiva è stata pertanto oggetto di misura aggravante e successiva pena detentiva notificata dai carabinieri di Pompei. Ai vertici della banda, sgominata al seguito di una brillante operazione investigativa dai carabinieri nel 2012, la Caricchia operava insieme a Teresa Esposito di 43 anni. Le due donne erano quelle dotate di abilità nello sfilare borsellini, portafogli e mercanzia dai banchi di mercati e centri commerciali. Rosaria Volgare, di 34 anni, Antonella Raimo, di 39 anni, e Vincenza Maranta, 35 anni, avevano il compito di distrarre le vittime per agevolare i colpi mentre Antonio Esposito, 29 anni, fungeva da autista e da riciclatore. Infine Luigi Zocchi, 26 anni, era l’esperto informatico della banda. MARIO CARDONE