A cura della Redazione
Spesso, presi dalla frenesia di tutti i giorni non ci accorgiamo di quello che ci circonda, non ci accorgiamo delle difficoltà altrui. Basta spostare lo sguardo per toccare con mano la realtà. Questo è ciò che fanno i tantissimi volontari che alternandosi ogni domenica sacrificano, con piacere, il loro giorno libero andando a preparare il pranzo alla Caritas. Offrono un pasto caldo a chi purtroppo non se lo può permettere, a chi è venuto in Italia nella speranza di una vita migliore, a chi a causa di questa crisi, purtroppo, è definito "nuovo povero". Chi sono questi nuovi poveri? Sono uomini e donne che, fino a poco tempo fa, avevano una vita dignitosa che anche con sacrifici consentiva loro di essere membra attive della società. La crisi che stiamo vivendo, postuma alla cultura del superfluo e che ci ha privato del necessario, li ha resi invisibili. Uomini e donne, che non vedono l´ora di ricevere quel pasto, un buon pasto che spesso non consumano tutto per conservarlo la sera e, prima di andare via, richiedono pane da portare. Sono persone che purtroppo hanno perso tutto compresa la speranza nel domani, ai quali i volontari hanno avuto più che piacere a donare loro non solo un pasto caldo ma anche un sorriso. Per chi ha vissuto questa esperienza,essa è stata intensa e significativa, infatti, il gruppo di Terzigno presieduto dal parroco don Antonio Fasulo, non solo ha messo a disposizione il cibo da offrire loro ma ha anche contribuito a preparare e servire deliziosi piatti per alimentare e rincuorare i propri fratelli in difficoltà. Questa giornata insieme ai meno fortunati ha stigmatizzato il culto dell´apparire che caratterizza la nostra società esaltando invece il culto dell´essere valorizzando così una delle più grandi qualità dell´essere umano ovvero, abnegazione per l´ altro in difficoltà. Questa coscienza che spesso ci dimentichiamo di avere girando la faccia, quando sappiamo che un nostro gesto piccolo può significare così tanto per chi è non è fortunato . Questo è l´ egoismo che non ci fa comprendere che anche una piccola goccia nell´oceano dell´ indifferenza è molto importante per una società migliore, più giusta ed umana. Giuseppina Fabbrocini