A cura della Redazione
Encomiabile iniziativa di un gruppo di volenterosi cittadini di Trecase. Nasce nella cittadina vesuviana l’associazione “Insieme per la vita”, fondata da Luigi Di Leva, Eduardo Villano, Luigi Trapani, Salvatore Brancaccio, Pasqualina Esposito, Anna Brancaccio, Giuseppina Ceruso, Giuseppe Cesarino, Anna Maria Cirillo, Francesca Cirillo, Filomena Colantonio, Pasquale Di Benedetto, Franco Eliano, Francesco Frappola, Aniello Gargiulo, Rosa Langella, Giovanni Santilli, Paolina Solimeno, Anna e Carmela Zeffiro. Lo scopo primario del sodalizio, presieduto da Luigi Di Leva, è quello di salvaguardare la vita umana attraverso la diffusione della rianimazione cardiopolmonare (RCP), e la diffusione della cultura sanitaria in materia di assistenza in emergenza-urgenza, con particolare riguardo alla informazione e formazione di coloro che non appartengono alle professioni sanitarie riconosciute e della comunità, per sapere ed imparare cosa fare e come agire in caso di emergenza. In una prima fase, l’associazione si impegnerà ad organizzare incontri a piccoli gruppi tra i cittadini di Trecase per poter formare una educazione sanitaria continua, con particolare attenzione ai problemi di emergenza-urgenza, in modo da poter assistere con un minimo di scienza e coscienza le persone che ne hanno bisogno seguendo le linee guida dell’emergenza. «L’iniziativa - spiega Di Leva - nasce da un fatto accaduto una domenica durante una celebrazione eucaristica. Una persona sta male e nessuno sa cosa fare in attesa dell’arrivo dei soccorsi. E’ inutile addestrare una decina di persone e metterle di guardia in Parrocchia, è importante dare un minimo di conoscenze a quante più persone possibili, aiutarle a capire chi ha bisogno e di cosa durante quei pochi minuti in attesa dei soccorsi. Il rispetto per chi soffre, l’aiuto primario per gli ammalati, è compito di tutti noi. E’ impensabile impegnare un mezzo di soccorso per una sciocchezza e solo perché abbiamo paura di tutto. Dobbiamo imparare a riconoscere la gravità delle cose ed affrontarle degnamente. Credo che solo imparando a rispettare gli altri - conclude il presidente - possiamo costruire una vera rete di emergenza nella quale si possono muovere con molta più agilità l’ambulanza ed il pronto soccorso». NINO VICIDOMINI