A cura della Redazione
C’è un forte fermento tra il personale del Comune di Pompei a seguito di una recente delibera del Commissario Prefettizio Aldo Aldi, che concerne la configurazione del Fondo di trattamento del personale. Parliamo, in parole povere, di incentivi collegati ai risultati, ai sacrifici ed ai rischi professionali. Quindi di soldi che sono distribuiti ai dipendenti ogni anno dall’Ente Comune sulla base di uno stanziamento preliminare previsto da norme di legge, e ripartiti su parametri concordati con le organizzazioni dei lavoratori. La discussione nasce dal fatto che Aldi ha deliberato sul Fondo per il personale senza incontrare prima i sindacati, come previsto in tema di contrattazione integrativa e come, a quanto viene commentato, lo stesso Aldi si era impegnato a fare, in un recente incontro, con i dirigenti provinciali di categoria. L’iniziativa di Aldi potrebbe, secondo alcuni, incidere negativamente sul clima aziendale in una fase molto delicata della vita amministrativa, connotata dalla partenza della campagna elettorale. Se dovessero partire manifestazioni di protesta del personale potrebbero incidere sul suo regolare svolgimento. Se ne rendono conto gli stessi sindacalisti, che hanno invitato il personale alla calma. Anche alcuni esponenti della rappresentanza aziendale del Comune di Pompei hanno confessato che intendono rimettere per protesta il mandato nelle mani del Commissario: “Se ci interpellano neanche per la ripartizione degli incentivi economici per il personale il nostro mandato perse ogni significato”. Questa è la reazione minima che Aldi si deve aspettare: l’azzeramento dell’organismo sindacale di rappresentanza dei dipendenti del Comune di Pompei. Tra due mesi lui lascia l’incarico ma la futura amministrazione del Comune rischia di trovarsi senza una controparte sindacale nella gestione del personale. Per la verità la controversia con i sindacati Aldi l’aveva ereditata dall’esecutivo politico precedente, sciolto per mancanza di numero legale. I rapporti si sono “congelati” successivamente alla richiesta preventiva delle organizzazioni sindacali (del gennaio del 2013) di visionare gli atti che avrebbero determinato le risorse finanziarie messe a disposizione dal Comune dopo che un’ispezione ministeriale ne aveva fissato i criteri. Dopo più di un anno da quella vicenda, procedere nella ripartizione del “Fondo” (anche se con riserva) senza sentire l’obbligo di convocare un tavolo preliminare di concertazione, è sembrato un atto oltraggio alla democrazia aziendale ed al rispetto delle regolari relazioni sindacali che da Aldi nessuno si sarebbe aspettato. MARIO CARDONE twitter: @mariocardone2