A cura della Redazione
Il soprintendente Massimo Osanna annuncia di mantenere l’apertura, nei prossimi giorni, delle domus degli scavi di Pompei di recente restauro. Il sindacato ribatte che manca il personale. Per farle visitare, la Direzione sarà costretta a chiudere la Casa del Poeta Tragico. La soluzione, secondo il sindacato, sarebbe di trasferire il personale di sorveglianza da Boscoreale. E’ il gioco delle tre carte. A che punto siamo arrivati: per rendere fruibile un museo archeologico vesuviano se ne deve chiudere un altro. I continui crolli di Pompei sono un´emergenza che non si può ignorare. L´incuria, lo stato di abbandono, la burocrazia farraginosa, la politica scellerata stanno distruggendo il più importante sito archeologico del mondo sotto i nostri occhi. Tutti motivi che sono alla base della convocazione di un flash mob indetto per domenica 4 maggio, alle ore 10.30. «Stringiamoci intorno al patrimonio dell´umanità, attraverso una catena umana – proclamano i promotori dell´iniziativa -. Abbracciare Pompei significa ristabilire il patto d´amore con il nostro territorio». Prosegue, intanto, dopo il primo maggio, il boom di visite negli scavi di Pompei. «L’occasione di rendere fruibili nuovi edifici è una priorità della Soprintendenza volta ad ampliare e migliorare l’offerta di visita al pubblico – dichiara il soprintende Osanna -. Pertanto, in attesa di definire il progetto generale con le sigle sindacali, si stanno mettendo in campo tutte le modalità necessarie a garantire e rendere permanente tale risultato». Il riferimento del sovrintendente archeologo di Pompei è alle tre Domus di Marco Lucrezio Frontone, Romolo e Remo e Trittolemo, riproposte per la visita dei turisti dopo i recenti restauri. A questa dichiarazione replica prontamente con un comunicato il sindacato Cisl di Pompei. Il suo segretario Antonio Pepe ha dichiarato che è stato necessario chiudere la Casa del Poeta Tragico per garantire l’apertura delle tre domus indicate dal sovrintendente. Si riaccende la polemica sulla mancanza del personale di custodia negli scavi archeologici di Pompei. La coperta è corta ed a quanto pare mancano le idee per trovare soluzioni a questo problema. «E’ un problema che l’amministrazione non intende risolvere nemmeno quando si presenta qualche opportunità di trovare personale – osserva il sindacalista Pepe -. Sarebbe bastato il custode assegnato recentemente a Boscoreale per assicurare l’apertura anche della Casa del Poeta Tragico con il famoso mosaico “Cave Canem”». MARIO CARDONE twitter: @mariocardone2