A cura della Redazione
Il Tar Campania, con sentenza depositata lo scorso 8 maggio, ha accolto il ricorso del Comune avverso la delimitazione della zona rossa 1 e zona rossa 2 individuata dal Piano di emergenza dell’Area vesuviana, adottato dalla giunta regionale con provvedimento dello scorso 26 luglio. Il Comune, infatti, aveva impugnato dinanzi al Tar la deliberazione della giunta regionale perché il piano approvato era difforme al documento tecnico della Commissione Nazionale per il rischio Vesuvio, avendo esteso la zona rossa 1 ben oltre il limite indicato nel documento tecnico della citata Commissione, facendovi ricadere parte di questo territorio che invece sarebbe dovuto restare estraneo, giacché ricadente nella zona rossa 2. Il Piano di emergenza elaborato dai tecnici appartenenti a un gruppo di lavoro operante in seno alla Commissione Nazionale per il rischio Vesuvio, istituita presso il Dipartimento della Protezione Civile, ha sostanzialmente rivoluzionato la zona a rischio classificandola in due zone: zona rossa 1 e zona rossa 2. La zona rossa 1 è identificata quale area esposta al rischio d’invasione da flussi piroclastici e al crollo delle coperture di edifici per carico di depositi piroclastici, mentre la zona rossa 2 classificata con minore rischio. Nel predetto Piano il territorio di Boscoreale è suddiviso, appunto, chiaramente in due zone e il provvedimento della giunta regionale così come elaborato avrebbe penalizzato non poco il paese. «Questo risultato ottenuto dalla mia amministrazione - ha spiegato il sindaco Giuseppe Balzano - è la riprova che quanto affermavamo in campagna elettorale sulla zona rossa era giusto. Ora per Boscoreale si riaprono delle nuove opportunità di sviluppo». ANTONIO D´ERRICO