A cura della Redazione
Irrompe nella campagna elettorale a Pompei, che si concluderà l’8 giugno col ballottaggio tra i candidati sindaco Uliano e Gallo, la polemica sulla partenza (proprio in questi giorni così delicati) del servizio di parcheggio pubblico a pagamento nel centro storico della città mariana, suddiviso, riguardo alle tariffe e secondo il regolamento inserito nel contratto che martedì prossimo dovrebbe essere firmato dal commissario prefettizio e dalla Pubbliservizi, in tre distinte fasce orarie. Parliamo di un provvedimento il cui varo amministrativo ha accompagnato l’uscita di scena di Claudio D’Alessio e dei pochi fedelissimi che gli sono rimasti. La stessa iniziativa non ha certamente favorito la coalizione politica che fa capo alla Padulosi, che ne è stata ritenuta l’erede dall’elettorato. Il servizio di parcheggio a pagamento (che è stato rinnovato) e quello di ticket bus (di nuova istituzione) rientra complessivamente in un appalto affidato alla Pubbliservizi, conclusosi in forma movimentata (con la contestazione da parte del dirigente del Comune, Piscina, che ha aperto le buste d’offerta a porte chiuse senza ammettere neanche la presenza della stampa) nel corso dei sei mesi di commissariamento dell’amministrazione. Se la misura è parzialmente giustificata dalle esigenze di bilancio, procurando maggiori entrate dirette sostitutive dei minori trasferimenti di fondi dal Governo ai Comuni, non ha brillato per consenso popolare perché non è stata ritenuta equa nell’applicazione delle tariffe praticate ai residenti della periferia di Pompei, che sono diventati utenti paganti a tutti gli effetti. Misura che appare inopportuna in questo periodo di crisi economica, considerata anche che la configurazione della pianta urbanistica di Pompei e la dislocazione dei maggiori servizi al centro (senza contare l’inefficienza dei mezzi pubblici) impone un flusso continuo di automobili e persone dalle periferie al centro della città. Pertanto la nuova misura (anche se con tariffe differenziate) penalizza ancora una volta il ceto più sacrificato di Pompei sotto ogni punto di vista. La conseguenza è sotto gli occhi di tutti: la maggior parte della gente contesta apertamente l’applicazione del regolamento della sosta a pagamento così come è stato configurato. Tra qualche giorno il servizio dovrebbe entrare in vigore gestito dalla Pubbliservizi. Praticamente alla vigilia della fase finale della campagna elettorale. Uliano e Gallo in campagna elettorale si sono dichiarati entrambi critici sulla misura di parcheggio così come configurata dall’Amministrazione D’Alessio. La sosta a pagamento dovrebbe partire entro una decina di giorni se il commissario Aldi non ci ripensa e la sospende nell’attesa che tocchi ad una giunta politica levare le castagne dal fuoco. Il commissario Aldi ha dichiarato che deve procedere necessariamente alla chiusura del contratto e la partenza del servizio per evitare danni erariali al Comune di Pompei, ma sul versante opposto c’è chi argomenta che il danno erariale potrebbe essere maggiore per la mancanza di strisce bianche previste per legge per la sosta libera. La richiesta al commissario di non firmare nuovi contratti d’appalto fino alla nascita di una nuova giunta era partita già in campagna elettorale dal MoVimento 5 Stelle, che ora ha fatto sapere ufficialmente che nel ballottaggio non appoggerà nessuno dei due candidati e si limiterà successivamente ai rapporti istituzionali con la nuova amministrazione fino a quando sarà in carica, contrario come sempre ad ogni forma di consociativismo politico. MARIO CARDONE twitter: @mariocardone2