A cura della Redazione
Il tam tam della pubblicità elettorale entra insistente in questi ultimi giorni nelle case dei pompeiani per indurli a scegliere l’uno o l’altro candidato in corsa per la poltrona di primo cittadino. Le previsioni sono incerte. C’è chi ha cercato di fare un sondaggio abusivo, telefonando a casa dei pompeiani con interviste non autorizzate sulle intenzioni di voto. Sulla faccenda sta indagando la polizia. I due contendenti, Nando Uliano (nella foto insieme a Pietro Amitrano) e Franco Gallo, partono più o meno sullo stesso piano ma è il primo ad avere una “corsia preferenziale, forte dei 400 voti in più dell’avversario ottenuti nella prima tornata. Le strategie di fondo dei due candidati sindaco di Pompei, appoggiati da liste civiche, presentano significative differenze. Uliano punta sul vantaggio di popolarità che gli deriva dalla decisione (ritenuta indovinata alla luce dei fatti) di abbandonare l’Assessorato alle Politiche sociali, considerata poltrona di prestigio nell’esecutivo di Claudio D’Alessio. Appena dopo (fortuna o felice intuizione) l’Amministrazione che Uliano aveva lasciato, ha cominciato a sbandare (la sentenza scandalo sul Centro Commerciale, con le contestazioni di piazza di commercianti e residenti delle periferie, per finire alle tombe sprofondate nel cimitero, prima che la magistratura aprisse inquietanti scenari) per poi sbattere contro il muro del dissenso interno alla stessa maggioranza che la sosteneva. Questo è lo scenario in cui è maturata la decisione del “sindaco boy scout” di scendere in campo come candidato alla fascia tricolore, assumendo ai primi punti del suo programma le stesse problematiche, che sono diventate scogli, che hanno di fatto affondato la navicella D’Alessio, trasformata successivamente in zattera. La sua coalizione ha assunto più di un’anima lungo il percorso ma lui ha tenuto saldo il timone confermando al primo posto il tema della legalità ed il sostegno ai concittadini svantaggiati, nella piena tradizione di Bartolo Longo. Franco Gallo, dal canto suo, è venuto fuori da un percorso parallelo in cui è stato attore fin dal primo momento ma protagonista solo all’ultimo, quando gli ha ceduto il posto Carmine Lo Sapio. In contemporanea con il Forum delle Associazioni di Uliano, è stato concepito “Elaboriamo”, un laboratorio politico senza bandiere, basato sul fare ed ispirato alla gestione amministrativa del sindaco di Salerno Vincenzo De Luca. Fin dal primo momento il nome circolato in quell’ambiente per la carica di sindaco è stato quello di Carmine Lo Sapio che ha fatto (dopo l’ufficialità) un passo indietro di natura strategica, che si è potuto spiegare solo dopo gli apparentamenti elettorali susseguenti alla prima fase. Vale a dire quando la coalizione Padulosi-D’Alessio si è accordata (ufficialmente una sola lista) con “Elaboriamo”, a cui Lo Sapio aveva aggiunto qualche “oriundo” di prestigio come La Marca, Malafronte e Serrapica. Gallo, in poche parole, è uomo di squadra. Ha messo a disposizione dei suoi l’immagine di probo funzionario dello Stato, cattolico con tessera Pd (due qualità che gli hanno valso la nomination). Ha inoltre l’esperienza della carica di vicesindaco nell’era Staiano. Probabilmente la sfida del ballottaggio dell’8 giugno si risolverà all’ultimo voto. Molto dipenderà anche dall’affluenza alle urne. Gallo, che ha conseguito al primo turno quasi 400 voti in meno rispetto al suo antagonista, punta su una straordinaria rimonta grazie alla ricostituzione della formidabile macchina del consenso a guida D’Alessio-Lo Sapio, che in periodi recenti i pompeiani hanno premiato con larghi consensi. Sul versante opposto, Pietro Amitrano, anche a nome della lista civica “Insieme per la città”, ha annunciato pubblicamente il sostegno a Nando Uliano contro lo sfidante Franco Gallo. “Salvare Pompei dalla gestione fallimentare del duo D’Alessio-Lo Sapio che torna d’attualità dopo qualche anno di finta lontananza”. Sono le parole d’ordine del tandem che si propone al ceto medio e professionale con i nuovi alleati, con sostegno di voti e d’immagine (Pietro Amitrano aveva conseguito quasi 900 voti personali al primo turno). Insieme al suo, arriva l’appoggio anche della fondazione per l’assistenza di malati terminali di cancro (nella migliore tradizione di Bartolo Longo) dove il fratello Sergio svolge, nella funzione di presidente, la sua iniziativa disinteressata. Alla fine entrambi i contendenti hanno rafforzato la loro squadra elettorale, che dovrà affrontare gli ultimi giorni di “passione” mettendo in campo una fitta agenda di comizi nei vari quartieri di periferia dove ci sono sì i voti, ma anche tanti problemi irrisolti. MARIO CARDONE twitter: @mariocardone2