A cura della Redazione
Due anni e 206 euro di multa, oltre al divieto assoluto di mettere piede, in futuro, sul territorio di Pompei. E´ la condanna che il giudice del tribunale di Torre Annunziata ha inflitto a Manuchar Cublashvili, il 33enne georgiano sorpreso da un custode degli scavi di Pompei mentre cercava di staccare, senza farsi notare, alcune tessere di mosaico all’interno di un’antica casa patrizia del sito archeologico. Il fatto di cronaca a cui si riferisce la sentenza risale al pomeriggio di mercoledì 4 giugno, quando il giovane georgiano, peraltro al momento sprovvisto di documento, fu scoperto all’interno degli scavi archeologici di Pompei mentre tentava di "regalarsi" come souvenir alcune tessere di un mosaico della Casa di Trittolemo. Vale a dire la domus che è stata aperta recentemente al pubblico, successivamente al restauro concluso in tempi record per l’inaugurazione del ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini. Il magistrato ha stabilito che il gerogiano aveva effettivamente intenzione di rubare il prezioso reperto e lo ha punito come merita. Non è la prima volta che i turisti stranieri rientrano nei loro Paesi con pezzi d’affreschi, di stucco o copie di statue degli scavi archeologici di Pompei. Incivile tradizione a cui si sta ponendo un drastico freno da parte della Direzione degli Scavi e delle forze di polizia. L’uomo, dopo essere stato scoperto ed arrestato dai carabinieri del nucleo speciale in servizio permanente presso il sito archeologico, è stato definitivamente condannato a piede libero ma (quello che più importa) non potrà più mettere piede a Pompei. La domus dove è stato tentato il distacco furtivo di tessere di mosaico fa parte di un trittico di recente restauro: la domus di Marco Lucrezio Frontone, Romolo e Remo e di Trittolemo. Nello specifico, quest´ultima, situata difronte alla Basilica e confinante col Santuario di Apollo già nel II sec. a. C., era una sontuosa domus a due atri e due peristili, composta da un settore di rappresentanza e da uno privato. Presenta atrio tuscanico pavimentato da un battuto di scaglie di marmo con al centro l’impluvio da cui si passa direttamente nel peristilio con dodici colone rivestite di stucco rosso e bianco. Sul portico del peristilio si aprono gli ambienti di rappresentanza, di cui uno si presenta come un’ampia sala con affreschi di IV stile con quadretti di amorini intenti in varie occupazioni. Della decorazione del triclinio faceva parte il celebre affresco di Trittolemo che dà il nome alla casa. MARIO CARDONE twitter: @mariocardone2