A cura della Redazione
Non arriverà, probabilmente, nessun aggiustamento sulle deleghe conferite ai cinque collaboratori diretti del sindaco Nando Uliano nell’esecutivo amministrativo di Pompei. Questa è la decisione che, a quanto si dice, sarebbe stata presa all’ultimo momento al tavolo della maggioranza politica targata Uliano, al fine di non pregiudicare i difficili equilibri in campo tra le varie liste civiche che hanno contribuito alla sua vittoria. Decisione presa, alla fine, per dar prova di fermezza e non fornire ulteriori argomenti di critica all’avversario politico di quanti non siano già rimbalzati dalle notizie diffuse dalla stampa. A quanto pare, la maggioranza ha ritenuto opportuno non sottolineare un evidente disguido insorto nel conferire ad un tecnico del funzionamento della macchina comunale tre deleghe amministrative (attività produttive, lavori pubblici e urbanistica) diverse da quelle per cui non è stato ingaggiato (struttura organizzativa dell’Ente e risorse umane). Le prime tre deleghe (a quanto si dice) avrebbero dovuto essere assegnate ad un altro professionista. L’assessore incaricato con più deleghe del dovuto è Enzo Sica. Il suo nome probabilmente ha fatto discutere perché i pompeiani non tollerano ingerenze di professionisti esterni nelle carte di Pompei. Al contrario bisogna mettere sulla bilancia il vantaggio di avere un “esterno” in una materia delicata come la gestione del personale ed il funzionamento della macchina burocratica. Altra questione è quella che attiene all´ex procuratore Diego Marmo, perché oggettivamente in questo caso la scelta è caduta su un magistrato che, come ha spiegato Elio D’Aquino (all’epoca presidente della camera penale presso il Tribunale di Torre Annunziata) ha operato positivamente a favore della giustizia per una lunga stagione professionale presso la Procura oplontina. MARIO CARDONE twitter: @mariocardone2