A cura della Redazione
E’ di origine pompeiana il libraio che irrompe con la sua idea originale sul mercato culturale napoletano. Tutti gli altri del settore chiudono perché non ce la fanno più a sostenere le spese. Lui, Ciro Sabatino, in controtendenza, lancia un appello agli appassionati del testo stampato, che, a quanto pare, non sono così pochi, per organizzare una “piccola rivoluzione culturale” che fa tornare di moda il libro con il tam tam della rete digitale e dell’azionariato popolare. Da Pompei, città natale, Sabatino ha mosso i primi passi come imprenditore culturale con la casa editrice “Le Pleiadi”, dove venivano lanciati nuovi autori, per poi trasferirsi a Napoli con l’iniziativa teatrale “di nicchia” «Il pozzo e il pendolo». Si è inaugurata ieri (21 luglio alle 21.00) la libreria “Io ci sto”. Presente una folla di intellettuali, artisti e, soprattutto, lettori partenopei. La libreria è sita al Vomero, in via Cimarosa 20, a due passi dalla funicolare di piazza Fuga. Circa trecento sono le persone che hanno aderito al progetto lanciato da Sabatino, che prevede per l’originale punto d’incontro culturale un locale di 250 mq, completamente ristrutturato. Sarà dedicato al commercio dei libri contemplando uno spazio eventi attrezzato. “Io ci sto” è lo slogan con cui è stata lanciata un’iniziativa meritevole perché innovativa nel settore dell’azionariato popolare, che utilizza la tecnologia e la comunicazione digitale. “La libreria ce la facciamo noi”. Con questo chiodo fisso è partito Ciro Sabatino con il primo gruppo di libreria di azione cittadina a Napoli. Una risposta popolare alla chiusura delle librerie, veri e propri luoghi di ritrovo del ceto intellettuale locale. La proposta di Sabatino è stata quella di raccogliere fondi, idee e progetti, ma soprattutto appassionati della lettura, per far nascere un innovativo ritrovo culturale popolare napoletano. La sua idea non si sarebbe potuta probabilmente realizzare senza la rete, come i social network, punto di partenza del gruppo “Io ci sto”, al quale si iscrive chi intende partecipare condividendo idee, spunti e suggerimenti, ma anche le inevitabili spese. La cifra raccolta serve per coprire i costi di gestione, utilizza il meccanismo crowdfounding delle web communities interessate al progetto. All’iniziativa ha aderito la Municipalità Vomero, che ha reso disponibile ai numerosi “azionisti” la sala consiliare per le prime riunioni organizzative. MARIO CARDONE twitter: @mariocardone2