A cura della Redazione
Il Grande Progetto fiume Sarno va avanti nonostante la forte contestazione della popolazione del territorio, che si è riunito in comitati (come quello "No vasche") per impedire la prosecuzione di un piano che presenta problematicità diffuse sia per l’ambiente che per il paesaggio. Mercoledì scorso si è tenuta la conferenza di servizi sul G.P.S. presso la sede dell’Arcadis, l’Agenzia regionale per la difesa del suolo. Aveva per oggetto l’approvazione del progetto definitivo del lotto 1, che prevede l’adeguamento del Canale Bottaro e le opere di riqualificazione ambientale della fascia di costa di Torre Annunziata. Erano presenti le rappresentanze delle amministrazioni dei Comuni interessati, vale a dire Torre Annunziata, Castellammare di Stabia, Pompei e Scafati, oltre ad altri Enti. Per il Comune di Pompei, particolarmente interessato alle forme di esecuzione dei lavori pubblici progettati che potrebbero avere (secondo tecnici qualificati, movimenti di cittadini ed il M5S) un impatto negativo sull´assetto complessivo dell’area, c´era l’assessore Vincenzo Sica. Il diretto collaboratore del sindaco Uliano, che ha partecipato ai lavori della conferenza di servizi su sua delega, ha chiesto tenacemente un aggiornamento di almeno 30 giorni della riunione al fine di consentire all´amministrazione comunale mariana (di recente costituzione) un doveroso approfondimento su un argomento vitale per la popolazione che rappresenta. Richiesta che (tanto per cambiare) non è stata accolta, facendo andare il sindaco Uliano (persona oggettivamente garbata e moderata) su tutte le furie. Lo stesso vale per il ceto dirigente di Pompei. In un comunicato ufficiale è stato stigmatizzato il comportamento della Regione Campania. «L’atteggiamento assunto dalla Regione è lesivo della dignità della comunità pompeiana». Si legge nella nota di Palazzo de Fusco. In essa si spiega che molti cittadini e diversi comitati o movimenti civici (tra i quali risulta una diretta richiesta del M5S che sia a livello territoriale che nazionale sta avendo, anche con interpellanze al parlamento italiano ed europeo, un ruolo qualificato nella gestione della vertenza) hanno chiesto di approfondire tale iniziativa per verificarne l’impatto oggettivo sul territorio. L’indignazione di Uliano e compagni porta ad una giusta argomentazione: «E´ inspiegabile che la Regione Campania - che continua ad avere il merito di essere il fanalino di coda per la capacità di spesa di fiondi comunitari - oggi si irrigidisca dinanzi a ragionevoli aspettative espresse della città di Pompei. Tra l’altro risulta che anche i Comuni limitrofi si stanno ribellando all’inspiegabile accelerazione che è stata data all’avanzamento dell’iniziativa», è la presa di posizione dell´Amministrazione pompeiana. «Siamo certi – ha concluso il sindaco Uliano – che dopo due anni di quasi immobilismo, “perdere” un mese in più per dare modo ad una neo amministrazione di approfondire meticolosamente la questione, non causerà danni irreparabili. Auspichiamo che la Regione e l’assessore Cosenza, convengano». MARIO CARDONE twitter: @mariocardone2