A cura della Redazione
«Resta tutto come prima riguardo alla mia collaborazione con Franco Gallo». Ha precisato Bartolo Martire, consigliere comunale, rimasto praticamente l’unico altro componente, insieme al cugino (dopo l’uscita di Attilio Malafronte) nel gruppo consiliare d’opposizione del Partito Democratico, sulla cui costituzione permangono riserve e polemiche che, ci auguriamo, saranno chiarite nel congresso cittadino. «Il fatto è che - prosegue Martire -, dopo aver preso atto della bocciatura della formula E-laboriamo da parte dell’elettorato, ho considerato conclusa quell’esperienza politica per quanto riguarda la componente riformista». Sopravvivere, a Pompei, ad uno scenario politico deprimente in cui ai ruderi di un esecutivo cittadino sbagliato in partenza si contrappongono le macerie di una minoranza disgregata e solo in parte propositiva, è impresa ardua per i cittadini, specie la generazione dei giovani che dalla politica attendeva segnali di speranza. Ognuno, però, tra i sedici consiglieri comunali che rappresentano gli interessi della città, ha la sua storia da difendere dal fumo di confusione e di affarismo del contesto locale. Molti puntano su migliori occasioni per il futuro. Altri non intendono ripetere l’esperienza ma vogliono lasciare un buon ricordo. Ecco perché, anche in vista delle prossime elezioni regionali, alcuni hanno fatto nascere una nuova fase politica a livello locale. E’ il caso di Bartolo Martire che, facendo autocritica sul risultato elettorale della sua parte politica, ha cercato ultimamente di rivedere la sua posizione di consigliere comunale d’opposizione, uscendo dal contesto di E-laboriamo, laboratorio politico nato come alleanza elettorale propositiva ma rivelatosi allo stato dei fatti più che altro “un’ammucchiata elettorale”, in cui opposte sensibilità avevano come minimo comune denominatore la presa del Palazzo. Su questo versante la cordata che ha portato Uliano alla vittoria elettorale si è avvantaggiata della “novità” di uomini e di idee del Forum delle Associazioni, che ha imposto alla coalizione il suo coordinatore come candidato a sindaco (Uliano, per l´appunto) mentre le altre liste aggregate, portatrici di sensibilità autonome, faranno sentire probabilmente il loro peso nella nuova fase politica (dopo quella tecnica che è stata deludente) dell’amministrazione cittadina. Vale la pena di precisare che Bartolo Martire ha potuto permettersi una linea politica indipendente, che pur restando di opposizione si apre a nuovi scenari per il semplice fatto che sia lui che il sindaco Uliano sono del Partito Democratico, diversamente da Gallo che entra in Consiglio comunale con un mandato di rappresentanza politica complessiva in quanto candidato sindaco sconfitto in ballottaggio. MARIO CARDONE twitter: @mariocardone2