A cura della Redazione
«E’ inammissibile la presenza in giunta di un assessore che critica la maggioranza che la sostiene». Un’amministrazione comunale che deve ricorrere alla difesa di un consigliere d’opposizione, sembra essere davvero arrivata alla frutta. E’ il caso di Pompei, che mette a frutto le critiche del consigliere comunale Salvatore Perillo, uno della minoranza che si distingue dai “compagni di banco” per i suoi consigli disinteressati che però mettono in luce la contraddizione che regna nella compagine targata Uliano e rischia di esplodere da un momento all’altro. «Opero esclusivamente nell’interesse di Pompei». Spiega Perillo, che ha trovato un modo elegante per consigliare agli amici-avversari il “benservito” all´assessore Raffaella Forgione che con le sue pagelle gratuite e falsi moralismi si è mossa con la grazia di un ippopotamo nei confronti dei pompeiani che l’hanno ospitata e stipendiata. Quando è arrivata a Pompei (ultimo flop del sindaco talent scout) le è stato spiegato lo stato dell’arte: sulla base di precisi accordi politici il suo contributo si inseriva in una giunta tecnica semestrale. Le restavano tre mesi. In conferenza stampa c’è stato un chiaro intervento a riguardo. La Forgione è stata brava a guadagnare qualche mese sulla tabella di marcia ma risultano lo stesso risibili i suoi progetti di lungo periodo elaborati più per motivi di vetrina che di sostanza. Non sa, probabilmente, la professionista napoletana, che molti illustri suoi predecessori si erano sbizzarriti a riguardo per scrivere pagine inutili del libro dei sogni. E’ il caso del parco archeologico bis, stile Disney Land, l’idroscalo sul Vesuvio, la ruota panoramica a Fossavalle, l’eliporto, il pallone aerostatico per gite panoramiche e così via. Ora lei dirà sicuramente che le precedenti erano fesserie mentre i suoi progetti sono da Oscar. Il problema è un altro, qualcuno avrebbe dovuto spiegarglielo prima di nominarla assessore: Pompei affoga nell’emergenza e mancano risorse economiche per ripartire. Se ha qualche idea geniale a riguardo può anche restare! Il problema è sempre quello dei finanziamenti. Per la redazione dei progetti, a Pompei, le professionalità fortunatamente non mancano. In ogni caso i progetti urbanistici nascono nell’alveo di precise direttive a cui sono collegate le fonti di finanziamento. E’ il caso del progetto Grande Pompei, che la Forgione non ha ben compreso (e non è l’unico caso). Esso si limita all’area vesuviana in cui gli attrattori archeologici si collegano al Miglio d’Oro per la creazione di un unico distretto turistico. Nessuno, invece, ha mai previsto (prima di lei) di collegare gli scavi archeologici di Pompei al centro storico di Napoli, anche se entrambi i siti sono patrimonio Unesco. La professionista napoletana si è molto impegnata sulla conoscenza delle problematiche strutturali ed ambientali del territorio di Pompei. Avrebbe potuto chiedere informazioni alla cinquantina di colleghi operativi sullo stesso territorio, che da quella conoscenza creano opportunità professionali. All’assessore compete trasmettere al quadro operativo interno all’amministrazione comunale le linee strategiche deliberate al tavolo di giunta e gestire rapporti e conflitti di competenza. Relativamente al recente intervento di messa in sicurezza sulla via Ripuaria, non pare che la Forgione abbia “brillato” in tal senso, dal momento che sono rimasti oscuri i motivi che hanno indotto il dirigente Utc a disertare il sopralluogo (a cui hanno invece partecipato il funzionario del Genio Civile ed il capo della Protezione Civile di Scafati) preliminare alla delibera di appalto per lavori di somma urgenza per la messa in sicurezza dell’arteria stradale. MARIO CARDONE twitter: @mariocardone2