A cura della Redazione
Il Vesuvio ed il fiume Sarno sono risorse paesaggistiche di rara bellezza che formano un contesto unico per un turismo aggiuntivo a quello culturale degli scavi archeologici vesuviani. Questo è in sintesi il risultato del dibattito che ha avuto corso durante l’incontro con la società civile pompeiana, organizzato dal dagli esponenti della Commissione Cultura di Camera e Senato del M5S. Nell´occasione sono stati illustrati progetti di "Turismo Diffuso" richiesti dal “Piano Strategico” dell’Unità Grande Pompei (UGP). In parallelo, il Grande Progetto Pompei, finalizzato al rilancio economico-sociale, dovrebbe provvedere a dare impulso alla riqualificazione ambientale e urbanistica da parte dei comuni interessati dal piano di gestione del sito Unesco «Aree archeologiche di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata». Sarebbe inoltre necessario organizzare i servizi (trasporti, viabilità, sanità, sicurezza) e la ricettività alberghiera. Inutile dire che gli esponenti delle associazioni hanno colto immediatamente l’occasione per esprimere scarsa fiducia nel ceto dirigente di Pompei (eppure molti di loro sono stati sostenitori per la loro affermazione). I giovani presenti non hanno fatto mistero di avere nel cassetto progetti validi da mettere in campo, ma il dibattito che è seguito ha messo in evidenza tre ordini di criticità che frenano l’entusiasmo della partecipazione. La prima è data dai tempi troppo ristretti per elaborare linee programmatiche (la data per la presentazione è il 12 aprile). La seconda è dovuta (secondo diversi albergatori locali) dalla scarsa collaborazione concreta dell’amministrazione comunale. La terza è relativa al dato che i giovani intervenuti al dibattito hanno scarsa fiducia nelle istituzioni dove intravedono più competitività da parte loro (temono di essere scippati dei loro progetti) che sostegno. E’ stato proposto di aggiornare l’incontro con lo spirito di lanciare sul territorio vesuviano l’associazionismo turistico che vede in primis il fiume Sarno come risorsa eccezionale intervenendo positivamente sulla sua bonifica integrale, respingendo integralmente il progetto messo in campo dalla Regione Campania con la cementificazione della foce per un secondo sbocco a mare al fine di eliminare le inondazioni periodiche in caso di piena. Al contrario, bisogna immaginare la possibilità di innescare un processo virtuoso in un’area degradata rivitalizzando l’ecosistema fluviale anche a fini turistici. Alla fine, il Parco del Vesuvio a nord e quello del fiume Sarno a sud, potrebbero diventare una cornice ideale per gli scavi di Pompei dove si alternerebbero percorsi di diversa natura che offrirebbero un ventaglio di alternative escursionistiche di alto profilo. Nell’incontro è stato esposto il progetto comunale della gestione D’Alessio, ripreso per il suo finanziamento nella gestione Uliano. Senza dubbio positivo il restauro previsto dell’antica chiesa locale e l’apertura di due stazioni della ex Circumvesuviana che darebbero vita ad una maggiore frequentazione di un’area poco abitata ma anche più facilmente gestibile in un’ottica di rinnovamento. Detto progetto presenta, comunque, alcuni elementi oscuri e non offre prospettive di recupero integrale di un’area agricola con presenze diffuse di abusivismo. MARIO CARDONE twitter: @mariocardone2