A cura della Redazione
Il prossimo consiglio comunale (fissato per giovedì in prima convocazione) prevede l’approvazione del disavanzo amministrativo del Comune di Pompei per 11 milioni di euro. Il sindaco Uliano lo ha anticipato oggi, 5 maggio, ai pompeiani programmando per loro trenta anni di sacrifici mentre nei suoi precedenti video show si era limitato a discorrere sull’invidia dei maldicenti ed ai suoi programmi di visite domiciliari agli elettori. Il comunicato stampa spiega che la “gravissima situazione deficitaria” è stata determinata dalla pessima gestione della cosa pubblica delle passate Amministrazioni. Ora che il Comune di Pompei si trova a dover fronteggiare il disavanzo di circa 11 milioni di euro, ha intenzione di proporre all’assemblea consiliare di rateizzarlo nei prossimi 30 anni. Con questa soluzione, se in passato è stato difficile trovare un candidato per la fascia tricolore, figuriamoci in futuro (altro che invidia!!!). Il bilancio del Comune avrà in pratica un ammanco di partenza (vale a dire meno soldi disponibili) di 350 mila euro l’anno. “Non finisce qui”, ammonisce impietoso il comunicato, dal momento che al disavanzo andrebbero aggiunti altri 10 milioni di debiti derivanti dalla pessima gestione dei rifiuti solidi urbani, perché ben 5 dei 10 milioni sono collegati a questo capitolo di spesa. Il sindaco di Pompei anticipa la possibilità di aumentare la Tassa sui rifiuti di circa il 10 cento. “Eventualità che stiamo cercando di scongiurare perché non possono essere i cittadini a pagare per gli errori di una classe dirigente”. Precisa il sindaco boy scout, che annuncia lacrime e sangue per i prossimi trenta anni spiegando che in dodici mesi la sua Amministrazione ha operato significativi tagli agli sprechi per un ammontare di circa 1 milione di euro. A questo punto è facile immaginare che l’opposizione gli chiederà se non sia il caso di ridurre (o eliminare) il lusso di uno staff che (di regola) è consentito (da un senso minimo di buon governo) solo ad un sindaco che ha i conti a posto, anche perché lui ed i suoi colleghi di maggioranza sui conti di bilancio non hanno del tutto la coscienza pulita (molti di loro non sono ne nuovi ne inconsapevoli) . “L’Ente manca di liquidità per i pagamenti – spiega il comunicato – ne deriva che è continuamente costretto a chiedere anticipazioni di cassa ed a subire tassi di interesse molto elevati”. Alla fine arriva una promessa coinvolgente per i pompeiani: “Il nostro programma verrà rispettato, seppur tra mille difficoltà”. Notoriamente l’Amministrazione targata Uliano ha “un programma di rilancio serio per i prossimi quattro anni”. E gli altri 26 anni? La domanda sorge spontanea. Al dissesto finanziario potranno concorrere altre eredità sciagurate (come la gestione della Casa di Riposo) e, tenuto conto delle emergenze sfavorevoli (in buona parte legate al contenzioso legale), è una prospettiva probabile per i pompeiani. MARIO CARDONE Twitter: @mariocadone2