A cura della Redazione

Il 29 gennaio scorso, gli agenti della Polizia di Stato del Commissariato "Portici Ercolano" hanno arrestato a Portici Maickol Petrone, 26enne sottoposto agli arresti domiciliari con dispositivo di controllo a distanza (il braccialetto) dal mese di ottobre del 2018. Il giovane, il giorno prima, si era disfatto del braccialetto elettronico rendendosi così irreperibile.

Subito dopo l’evasione i poliziotti hanno posto in essere mirati servizi investigativi tesi all’individuazione del luogo dove potesse nascondersi e la capillare conoscenza del territorio li ha condotto sulle tracce della fidanzata. Nel primo pomeriggio del 29 gennaio, hanno suonato alla porta della donna diverse volte sentendo forti rumori provenire dall’appartamento. Sono corsi sul retro della casa vedendo Petrone che scappava dalla finestra. Ne è nato un inseguimento repentino e rocambolesco, attraverso viale Melina fino a via Benedetto Croce, in un’area adibita a deposito ANM, dove il 26enne si era rifugiato.

E’ stato raggiunto dai poliziotti che per bloccarlo hanno dovuto sostenere una forte colluttazione che ha procurato agli stessi contusioni che hanno necessitato di interventi medici. Tuttavia sono riusciti ad arrestarlo accompagnandolo presso le camere di sicurezza della Questura.

La mattina del 30 gennaio Petrone è stato sottoposto a giudizio con rito per direttissima, sia per l’evasione che per resistenza, violenza ed oltraggio a Pubblico Ufficiale. E' stato condannato ad un anno e quattro mesi di reclusione da scontare presso la Casa Circondariale di Napoli Poggioreale.

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