A cura della Redazione

É necessaria una perizia psichiatrica da "demandare a qualificati esperti in scienze psicologiche e neuropsichiatriche" affinché venga valutato correttamente "il profilo psicopatologico della ragazza" che ha denunciato di essere stata vittima di uno stupro di gruppo nella stazione della Circumvesuviana di San Giorgio a Cremano nel pomeriggio dello scorso 5 maggio.

É quanto osservano i giudici del Tribunale del Riesame di Napoli nelle motivazioni alla base della scarcerazione dei tre indagati per violenza sessuale. L'indicazione di procedere a una perizia scaturisce dalla necessità di testare l'attendibilità della 24enne alla luce del problematico e complesso quadro clinico e psicologico personale.

Il Riesame, infatti, sottolinea l'importanza di potersi fondare su "elementi scientifici ben più adeguati circa la possibilità di interazioni tra le psicopatie fin da subito emerse e la vicenda narrata".

Per i giudici, quindi, la ragazza non ha detto la verità, e ha mentito anche a causa delle patologie di cui soffre (la 24enne è in cura da tempo in un centro di salute mentale per combattere una forma di anoressia che l'aveva portata a pesare 28 chili). Da qui la convinzione dei giudici di ritenere insussitenti gli indizi a carica dei tre giovani.

A minare la credibilità del racconto della ragazza, per i giudici del Riesame, "assumono fondamentale rilevanza" le videoriprese delle telecamere della Circumvesuviana. Quel martedì insomma, stando alle motivazioni del collegio, nella fase terminale del presunto stupro, i magistrati visionano le immagini e colgono una situazione "connotata da esteriore tranquillità".  Anche quando i tre ricompaiono, una volta fuori dell'ascensore, "i due indagati escono insieme alla ragazza perfettamente ricomposta nel vestiario, con il cellulare in mano e la borsa a tracolla in condizioni di apparente tranquillità".

Non solo: scrivono ancora i giudici che "l'atteggiamento della giovane, soprattutto nei momenti successivi a quella che è stata denunciata come un'efferata violenta sessuale di gruppo, appare a chiunque esamini il filmato in totale contrasto con un'esperienza di elevata traumaticità e drammaticità vissuta pochi attimi prima. Finendo per screditare anche l'eventualità di un dissenso sopravvenuto nel corso del rapporto".

Ciò non toglie che, mezz'ora dopo, come confermano gli stessi magistrati, "la ragazza scoppió in una crisi di pianto".

Di contro, la Procura rimarca gli esiti della perizia medica e di quella psicologica cui è stata sottoposta la donna dopo la denuncia. La prima ha evidenziato lesioni intime che avallerebbero l'ipotesi dello stupro, la seconda non ha fatto emergere profili di inattendibilità. La donna fu trovata in lacrime su una panchina della stazione, in stato di choc. Soccorsa da un passante, fu portata in clinica e medicata. Raccontò subito l'accaduto alla polizia, che nel giro di poche ore, grazie anche ai filmati di sorveglianza, eseguì i fermi dei tre accusati: uno ha 18 anni, gli altri due 19.