A cura della Redazione

Non si tratta di un salvataggio eroico ma dell’epilogo di un rocambolesco “pedinamento” via mare.

E’ tarda serata e alcuni pescatori del borgo di Marina Grande di Sorrento compongono il 112. Raccontano di tre persone in barca che si aggirano tra i pescherecci attraccati in porto, probabilmente per rubare ciò che non era custodito in coperta.

I carabinieri della Sezione radiomobile e della Stazione di Sorrento arrivano in porto e si posizionano discretamente tra le banchine in attesa. Grazie agli stessi pescatori, i militari scoprono che l’imbarcazione aveva virato sotto costa, diretta a Meta. Il dispositivo si sposta e ancora una segnalazione di pescatori dirotta l’attenzione verso Seiano.

E’ lì che i 3 comprendono di non avere altra scelta che rimanere in mare perché tutti gli approdi erano presidiati e monitorati anche dalla “rete” informativa dei pescatori.

Anche questa scelta si è rivelata perdente perché i militari hanno compreso le loro intenzioni e li hanno raggiunti con un’altra imbarcazione. Impossibile fuggire considerato che il motore fuoribordo su cui contavano era andato in avaria.

Trainati fino al porto di Seiano i tre, tutti giovani tra i 18 e i 23 anni, sono stati perquisiti e denunciati.

A bordo un’ancora artigianale, un frigorifero per la pesca, una forcina e un serbatoio risultati tutti provento di furto.