A cura della Redazione

L’Associazione socio-culturale Il Melograno di Boscoreale, coerente con i propri valori statutari, ha proposto una serata di confronto, in merito al dramma delle morti sul lavoro,  al fine di orientare la comunità verso la legalità e il miglioramento delle condizioni di vita, ma anche per alimentare la crescita di una maggiore coscienza e sensibilità verso tali problematiche che presentano in quest’anno 2019 una serie di dati allarmanti!

Quindi nell’incontro pubblico, promosso per venerdì 15 novembre alle 17,30 presso la sede della nostra Associazione, su “Lavoro, il dramma delle morti bianche” sono stati chiamati ad intervenire oltre a Luigi Buffone dell’Associazione Il Melograno, Pasquale Di Lauro Consigliere al Comune di Boscoreale, la Presidente Regionale di ANMIL Patrizia Sannino, il Segretario Provinciale della FLAI-CGIL Napoli Carmine Franzese, concluderà i lavori Antonio Marciano Consigliere Regionale e promotore della Legge Regionale a sostegno dei familiari delle vittime sul lavoro.

L’infortunio sul lavoro riguarda tutti noi perché fa parte della sfera più ampia del sistema sociale. Un rischio che comunque presuppone la prevedibilità e che quindi è possibile prevenire.

La normativa italiana sembra contraddittoria, quindi occorre vigilare sia per impedire che si possano verificare gli infortuni, sia affinché ognuno faccia il proprio dovere.  Infatti Il Diritto Penale interviene, troppo spesso,  quando si è già verificato l’evento tragico. Probabilmente bisognerebbe incidere sui momenti preventivi e precauzionali.

C’è un impegno forte dell'Associazione Nazionale Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro sul territorio nazionale per accendere i riflettori sul dramma degli incidenti sul lavoro, per la sicurezza sul lavoro, cosi come quello della CGIL con tutte le sue categorie!

A loro chiederemo, nella serata di venerdì 15 novembre, come incidere sulle coscienze e sulla cultura della sicurezza, perché gli incidenti sul lavoro hanno ricadute non solo nell’immediato e su chi è direttamente coinvolto, ma anche in modo drammatico sulle famiglie delle vittime.

Attualmente la disciplina è contenuta in un Testo unico emanato nel 1965, che ha riordinato normative anche più datate, ma la realtà oggi, è quella che ci costringe a fare i conti con istituti obsoleti e con una tutela che non può più rispondere alle reali esigenze degli infortunati e delle loro famiglie.

Forse una sensibilizzazione su questi temi dovrebbe essere, non rivolta solo alle aziende, ma  indirizzata con iniziative di formazione e informazione nel mondo della scuola, della cultura e  del sociale, che sappia rendere la tutela più aderente al mondo di oggi, guardando al futuro.