A cura della Redazione

Clamoroso a Boscoreale. A meno di due mesi dalle elezioni comunali del 14 e 15 maggio prossimi, 9 consiglieri comunali rassegnano le dimissioni facendo così "cadere" il sindaco Antonio Diplomatico che, in ogni caso, avrebbe concluso il suo mandato di qui a breve e non si sarebbe ricandidato.

Lo stesso Diplomatico non le ha mandate a dire ai suoi ex alleati, scagliandosi in particolar modo contro il Partito Democratico. Ricordiamo che l'orami ex sindaco aveva lanciato la candidatura a suo successore di Francesco Faraone, suo vice nell'esecutivo, evidentemente nome non gradito dal Pd.

«Oggi si è consumata l'espressione più bassa e infima della politica e dei suoi interpreti - tuona Diplomatico -. Ancora una volta il Partito Democratico ha dimostrato che le sue scelte valgono da piccolo partito di opposizione, com’è la sua collocazione attuale nel Parlamento italiano. Basti pensare agli ultimi due sindaci Pd di Boscoreale mandati a casa o all'incapacità atavica di esprimere una leadership per il nostro Paese. I Democratici hanno dovuto affidarsi a Pasquale Di Lauro (il candidato sindaco della coalizione appoggiata dai consiglieri dimissionari, ndr) che continua ad accusare di inefficienza la mia Amministrazione, dimenticando che si sta scagliando contro la maggioranza di coloro i quali si sono dimessi insieme a lui. Sarà che ho tanti capelli bianchi, ma quando da giovane mi sono avvicinato alla politica, c'erano ancora i partiti e prima di tutto le ideologie. C'erano valori in cui credere e per cui lottare, che io - conclude Diplomatico - continuo ad avere: legalità, famiglia, servizio al territorio».

Proprio ieri, Diplomatico aveva presentato la relazione di fine mandato. «Conti riequilibrati e messi in ordine, lavori pubblici in linea con quanto programmato e potenziamento dei servizi di polizia municipale - spiega l'ex sindaco -. L’Amministrazione comunale è stata promossa senza esitazioni dai revisori dei conti che hanno dato il via libera all’invio della relazione di fine mandato alla Corte dei Conti. La mia Amministrazione ha fatto molto più e molto meglio di tante precedenti, non solo sul fronte delle opere pubbliche che sono le più visibili. Abbiamo trovato un Comune sull’orlo del fallimento, indebitato, con un continuo ricorso ad anticipazioni di cassa ed un rapporto con i fornitori che, volendo usare un eufemismo, era pessimo. Avremmo dovuto liquidare anche la controllata Ambiente Reale, per i debiti di cui l’avevano caricata negli anni. Mi sono rimboccato le maniche insieme al vicesindaco Francesco Faraone ed altri assessori e abbiamo risanato la situazione, non perdendo mai di vista sia la quotidianità sia la programmazione futura».

Ha aggiunto infine il primo cittadino, plaudendo ai finanziamenti Pnrr intercettati: «Consentiranno di ridisegnare l’intero territorio, proiettandolo in avanti di decenni con strutture e qualità della vita. Occorre solo non sprecarli o, peggio ancora, mandarli indietro. Per questo l’individuazione di Faraone come mio successore va nella direzione dell’uso ottimale di queste risorse».