A cura della Redazione

Si riducono (quasi si annullano) gli spazi d’intervento economico dell’esecutivo pompeiano a causa di una serie di motivi. Almeno tre meritano un commento.

In primis, va detta qualche parola sulle passate gestioni che hanno lasciato eredità contabili non sempre in linea con la normativa, privilegiando un profilo di spesa ridondante che non trovava (e non trova) rispondenza nelle effettive possibilità del Comune di Pompei.

Il secondo aspetto è relativo ai tagli dei trasferimenti dello Stato, solo in parte compensati da proventi fiscali a livello locale legati alla proprietà immobiliare. L’aggravante per il Comune di Pompei è che esso si assume, da ora in poi, il rischio dell’evasione da parte di quei cittadini che sono convinti di essere più furbi degli altri, approfittando del fatto che in Italia non c’è la galera per l’evasione fiscale.

Il terzo motivo risiede in una legge che detta poste di accantonamento prudenziale per i crediti vantati dai Comuni. Dal momento che i soldi mancano, per la costituzione di questo fondo saranno necessari dieci anni, mettendo da parte 350 mila euro l’anno. Il che significa tagliare le ali alla giunta amministrativa di Pompei che non può concedersi iniziative di alto profilo (a meno di finanziamenti europei o regionali).

A questo punto è chiaro che solo una politica di massimo rigore poteva fermare l’aumento delle tasse per i pompeiani. «Il bilancio di previsione 2015 è stato approvato senza tagli ai servizi e senza aumenti alle imposte comunali - ha fatto sapere il sindaco Ferdinando Uliano -. La massima attenzione è stata destinata alle politiche sociali e, dunque, alle famiglie pompeiane, senza dimenticare la vocazione turistica e culturale della nostra città. Un comparto nel quale è previsto un investimento di 150mila euro».  

Alla fine, la manovra del Comune si riduce ad un importo intorno ai 200 mila euro, accantonati in un fondo omnicomprensivo. Si ricorrerà a questo fondo per ogni decisione di spesa che non rientra nell’ordinaria amministrazione. Solo per riparare le strade, l’Amministrazione di Ferdinando Uliano è riuscita a risparmiare 250 mila euro grazie al ricalcolo dell’onere dei mutui. Cifra che non consente di rifinanziare l’appalto della manutenzione ordinaria stradale considerato che il vecchio contratto valeva circa 50 mila euro al mese. Il tutto in presenza di tre incognite. La prima riguarda il buco Aspide (circa 350 mila euro da liquidare ad Equitalia), anche se pare che la nuova gestione provvisoria stia viaggiando in pareggio. La seconda attiene alle incognite della revoca dell’appalto cimitero. La terza è rappresentata dalla recente revoca dell’appalto parcheggi.

Inutile dire che in uno scenario di questo tipo la funzione di controllo prudenziale della minoranza acquista un valore eccezionale. «Siamo disponibili a 360° per qualsiasi tipo di informativa», ha dichiarato in Consiglio comunale l’assessore Pietro Amitrano, a nome suo e del ragioniere comunale Piscino. Gallo e gli altri consiglieri di minoranza presenti, se da un lato hanno ripetuto l’iniziativa di assentarsi al voto sui debiti fuori bilancio (ma sono molto vecchi, ha fatto presente Conforti), hanno offerto sul piano dialettico un contributo propositivo anche se alla fine hanno votato contro perché le iniziative messe in campo non sono state condivise.

La minoranza di oggi è in proiezione la possibile maggioranza di domani. Se si continua nello scarica barile si farà campagna elettorale solo per gestire debiti e contenziosi legali. Già non sono allegre le finanze ereditate dal sindaco Uliano, che ha annunciato l’adesione al principio di spendere esclusivamente su soldi sicuri. Prima, per esempio, si prevedeva: "incasseremo 100 sulla spazzatura". Si spendevano quei soldi senza averli prima incassati, con la conseguenza di penalizzare l’Amministratore successivo. Alla fine pagava Pantalone (cioè lo Stato), ora si va incontro al dissesto finanziario che significa paralisi totale fino al pagamento dei debiti pregressi. «Abbiamo operato un forte taglio agli sprechi (che, tradotto, significa forte riduzione dei fitti passivi, ndr) e creato un fondo di riserva». Ha fatto sapere il sindaco boy scout metropolitano. Nonostante i debiti ereditati dalla gestione precedente, è stato assicurato un dignitoso  mantenimento degli standard dei servizi  ai cittadini senza aumentare le tasse.  

Soprattutto il comparto sociale (il chiodo fisso del sindaco) non sarà tagliato. Il quadro complessivo va completato con le prospettive di lavori pubblici per la manutenzione stradale, le ristrutturazioni degli edifici scolastici, la riqualificazione del Parco della Fonte Salutare ed il restyling dell’edificio comunale di piazza Schettini. Investimenti previsti anche per il cimitero e le attività di sostegno al turismo.