A cura della Redazione

Nuove pietanze, bevande e ricette nascono a Pompei sull’ispirazione delle notizie che vengono fuori dagli studi dei reperti archeologici scavati nel corso del tempo. Studi che vengono aggiornati con nuove tecnologie e conoscenze scientifiche a cui si dedica l’Ufficio Studi della Soprintendenza di Pompei in collaborazione con il C.N.R. Queste iniziative sono state recentemente implementate grazie alla collaborazione tra i Ludi Pompeiani e gli esercenti di Pompei. Grazie alle nuove ricette cresce l’attrattiva enogastronomica per la città, che si avvia a diventare famosa sul territorio per le pasticcerie, i panificatori, i ristoranti, le pizzerie ed i bar. Il festival dei Ludi Pompeiani è un campo di sperimentazione per avviare la collaborazione tra gli organizzatori – le associazioni Pompei 2033 e MagicaMenteMusical –  con gli esercizi alimentari e della ristorazione pompeiani. Si è trattato di un mix di idee ed iniziative con le gambe nel passato, l’esperienza del presente e la prospettiva del futuro – i temi della seconda edizione dei Ludi –, realizzato attraverso un menu itinerante in via Roma, via Lepanto e via Sacra, location degli spettacoli che si sono svolti nelle serate di sabato 19 e domenica 20 settembre.

Circa ottomila presenze si sono registrate durante il festival, numeri che hanno consacrato i Ludi Pompeiani come un punto di riferimento per gli eventi estivi/autunnali a Pompei. Un autentico boom di pubblico per le performance di festa di strada che ha battuto il record dell’edizione 2014. Inoltre sette workshop, con la partecipazione di oltre 300 bambini al laboratorio didattico Cantiere archeologico, realizzato in collaborazione con l’associazione Radici, e alle rappresentazioni dell’Istituto comprensivo Matteo della Corte. Molti giovani hanno aderito al workshop di Wikimedia Italia e alla gita fotografica gratuita negli scavi archeologici per la partecipazione al concorso internazionale Wiki Loves Monuments.

Ecco l’elenco degli esercizi pubblici che hanno partecipato ai “Ludi 2015” proponendo piatti speciali:

Pub Old West: Asparagus

Panino ai cereali a lievitazione naturale, con arrosto di lombo di suino, crema di asparagi, formaggio di pecora affumicata e rucola. Asparago e rucola, secondo Plinio, producevano un effetto afrodisiaco.

Gelateria Punto Freddo: Morus

Gelato al gelso in cono o coppetta. Il gelso è rappresentato nelle pitture dello xystus della casa della Venere in conchiglia negli scavi di Pompei.

Rosticceria Zì Caterina: Cornucopia

Cuoppo di verdure pastellate, zucchine, melanzane e carote

Carota e zucchine erano ingredienti molto gustosi secondo gli antichi romani. La carota, secondo gli antichi aveva proprietà afrodisiache. Apicio nelle sue opere culinarie elogiava il sapore delle zucchine alla scapece, una ricetta ancora vincente.

Rosticceria Zì Caterina: Ludo Fritto

Calzone fritto con broccoli, biete, noci e mozzarella

Plinio descriveva la bieta come l’ortaggio più leggero, il cui succo “toglie la forfora dalla testa e scioglie il ventre”. Le noci, poi, venivano consumate per farcire dolci o anche fuori dai pasti.

Four Seasons: Far Sacrum

Panino al farro con frittata di rucola e pollo

Far era l’antico nome del farro, il cereale più consumato in epoca regia romana, prima di essere sostituito dal frumento. La rucola era definita “erba forte e pungente”, cui venivano attribuite virtù magiche.

Bar Amato: Lupin-Spritz

Spritz e Lupini, un abbinamento rivisitato in chiave moderna. Gli imperatori romani, durante le celebrazioni, facevano distribuire alla popolazione semi di lupini come segno di magnanimità e prosperità.

Pizzeria Alleria: Rico Nucis

Pizza Fior di ricotta, crema di noci, asparagi, olio, sale e basilico.

La ricotta fresca è raffigurata in diversi affreschi pompeiani, veniva utilizzata sia per il dolce che per il salato. Anche di noci ci sono state tramandate ricette dall’antica Pompei. I suoi gusci, invece, venivano utilizzati per i giochi.

Ristorante Turistico: Vesuvius

Ripieno “fumante” a forma di Vesuvio con mozzarella, pomodoro, funghi, prosciutto cotto, salame. La particolare forma del vulcano viene arricchita dalla presenza dei funghi, già raffigurati in alcuni affreschi di Pompei.

Pub The British: Il Marinato

Pita di farina di grano farcita con sfilacci di maiale cotti a bassa temperatura e marinati in salsa fumè, con patatine fritte.

I Pompeiani consideravano molto gustosa la carne di maiale, la provavano con il miele, ingrediente contenuto nella marinatura insieme con carote, cipolle, sedano, aglio, aceto di vino e pepe.

Ristorante Zì Caterina: La pentolaccia

Pasta con le cicerchie, una tipologia di legume che non mancava negli orti dei Pompeiani. Se inizialmente questo alimento veniva destinato agli animali, col passare del tempo i cittadino ne apprezzarono il sapore e lo introdussero nella loro dieta. Un’intuizione di cui siamo grati ancora oggi.

Passion Cafè: Pirus

Cocktail con crema di whisky aromatico alla nocciola, liquore alle noci e polpa di pere. E qui torna il sapore delle noci, che nelle case dei pompeiani non potevano mai mancare. Questo perché si consideravano tra le scorte alimentari grazie alla protezione del guscio. Il pero è stato frequentemente rappresentato negli scavi di Pompei,  se ne annoverano nove diverse varietà.

Masterchips: Special Price Stick King Size, Twist, Chips con Paprika o Curry

 

A questi piatti si aggiungono le proposte dei main sponsors della manifestazione:

Convivium, il marchio costituito da un gruppo di imprenditori pompeiani,  tra cui il ristorante Il Principe (che con l’archeo-chef Gian Marco Carli, presente all’expo 2015 ha fatto gustare la famosa cassata oimpeiana)   i vini Bosco de’ Medici, il pane pompeiano del mastro fornaio Carmelo Esposito, con la tipica ricetta di duemila anni fa, i liquori di Terre Pompeiane.

Pasticceria Il Gabbiano ha proposto una degustazione del Dolce dei Misteri. Il maestro pasticciere Salvatore Gabbiano ha riprodotto il mosaico “cave canem” utilizzando i  cioccolatini bianchi e neri prodotti nel suo laboratorio artigianale Emozionante il momento in cui Gabbiano ha raccontato il motivo della sua ispirazione: l’attività svolta dal padre, restauratore degli scavi di Pompei.

La Pasticceria De Vivo ha presentato alcune versioni del Panis Dulcis, allestendo un tipico Termopolium pompeiano in via Roma nella serata di domenica. Il Panis Dulcis è stato presentato in quattro versioni con ingredienti tipici della Pompei del 79d.C., come melograno, pinoli, mandorle, albicocche, limoni e pere, con una contaminazione del presente, data dal cioccolato.

 

Main Sponsors:

Givova

Legea

Allestimenti Di Paolo

Convivium

Il Principe

Eden Park

La Bettola del Gusto

Maurizio Cipriano – Prodotti per l’agricoltura

Punto Freddo

Hotel Amleto

De Vivo

Gabbiano