A cura della Redazione

Oggi, 27 gennaio, un'auto con il portabagagli pieno di provviste è partita per Boscotrecase per rifornire di alimenti, pannolini e detersivi per neonati la coppia di giovani (21 anni lui, 18 anni lei) che due giorni fa si è vista costretta a tentare il furto di alimenti e biberon necessari al loro bimbo di quattro mesi in un negozio del centro commercaile La Cartiera. Successivamente alla denuncia presentata dal direttore dell'esercizio commerciale, segnalammo il nobile gesto di solidarietà dei poliziotti del Commissariato di Pompei, diretto dal vicequestore aggiunto Angelo Lamanna. Gli agenti di P.S. constatarono immediatamente che la “refurtiva” era composta da omogeneizzati, talco, biberon e detergenti per neonati per un valore intorno ai cento euro. Si accorsero subito che i “Bonnie & Clyde” vesuviani non erano che due ragazzi che avrebbero potuto essere anche i loro figli.

Gli agenti furono mossi da un forte senso di carità per l’evidenza della presumibile condizione di povertà della giovane coppia che, costretta dalla necessità di provvedere al sostentamento del loro bimbo, ha spiegato il caso umano al dirigente Lamanna, che decise all’istante di saldare il conto. Inoltre furono donati alla coppia gli alimenti per il loro figlio. Meno nobile l’atteggiamento del responsabile del negozio, che ha incassato il dovuto senza ritirare la denuncia.

Probabilmente ha temuto che il giorno dopo si sarebbe formata una folla di genitori poveri nel suo negozio. Il finale di questa storia da libro "Cuore", è che il piccolo di Boscotrecase, oltre agli agenti di Polizia guidati dal dottor Lamanna, ha avuto la fortuna di godere della tutela “angelica” della dinamica Susy Malafronte (corrispondente de Il Mattino) che, grazie all’iniziativa dei vigili urbani di Boscotrecase, è riuscita a rintracciare l’indirizzo degli sposini.

Stamattina da Pompei è partita un’automobile verso la casa del bambino, Nel portabagagli tanti alimenti necessari alla sua salute ed al suo sostentamento. La raccolta è partita dall’iniziativa spontanea del vicequestore aggiunto Lamanna, insieme ai suoi colleghi, e della giornalista. Si tratta di una raccolta di generi alimentari donati attraverso una nobile gara di solidarietà. La conclusione migliore (come nelle favole, a lieto fine) sarebbe un posto di lavoro per il papà del piccolo, che attualmente mantiene la famiglia con la raccolta (sporadica) del ferro usato. In un Paese civile nessuno dovrebbe essere costretto a rubare per nutrire il figlio. Solo in questo modo si possono evitare certi tipi di furti.