A cura della Redazione

Incontra il consenso degli operatori turistici l’iniziativa del neo-assessore al Turismo del Comune di Pompei, l’avvocato Patrizia Pelosi, che sta convocando nella Casa comunale i diversi rappresentanti delle associazioni degli albergatori, dei B&B e dei commercianti con lo scopo di raccogliere osservazioni e proposte dall’universo produttivo locale, specialmente dagli operatori che si rapportano con i flussi turistici culturale e religioso.

«E’ un dato positivo che la nuova assessora, come primo atto del suo mandato, abbia sentito l’esigenza di rapportarsi con le associazioni di categoria presenti a Pompei - ha commentato la presidente Adap, Rosita Matrone -. In un periodo in cui si registra un sensibile incremento degli arrivi turistici a Pompei è un peccato che non si riesca a coglierne gli effetti positivi per l’economia locale dal momento che è ancora assente una politica condivisa dell’accoglienza, fatta di servizi e di iniziative private diversificate nell’intrattenimento del dopo cena (locali con musica, gallerie d’arte, cinema, teatro)».

L’opinione condivisa del ceto degli operatori dell’accoglienza è che l’unica carta strategica è quella della ristorazione. Poco per migliorare le statistiche (e le medie) delle presenze alberghiere che rappresentano la leva dello sviluppo locale.  

L’ascolto della problematiche è un passo di partenza necessario ma non sufficiente.

Ora gli operatori turistici intendono verificare segnali di cambiamento riguardo al livello di “sicurezza pubblica”. Nelle ore serali (e notturne) dei fine settimana (a partire dal giovedì) si danno appuntamento nel centro vesuviano giovani maleducati che hanno come esclusivo obiettivo il turbamento della quiete pubblica. Il centro storico di Pompei è “zona del silenzio”, come avvisano numerose insegne stradali. Il problema è di fare squadra di contrasto tra ceto dirigente, operatori dell’accoglienza e forze di polizia al fine di respingere (al mittente) l’incivile kermesse settimanale marchiata come “giro del cafone”.

Il danno che producono poche decine di soggetti provenienti dai Comuni limitrofi, che trasformano le strade di Pompei in palcoscenico dello spettacolo trash della loro insensatezza, senza iniziativa di contrasto (con opportune sanzioni) si riflette in primis sul tenore di vivibilità della popolazione pompeiana ma  vanifica tutto lo lo sforzo del Governo, delle Autorità Locali e degli operatori turistici che hanno lavorato per mettere a profitto “tesori” inestimabili, prima colpevolmente sottovalutati in un clima di apatia che sta fortunatamente svanendo.

Dello stesso parere  si dichiara Gianluca Machetti, della Confesercenti, che sottolinea l’esigenza per il Comune di Pompei di non dirottare fondi per la videosorveglianza verso forme di spese alternative e di gestire con maggiore efficienza (riguardo specialmente agli orari d’impiego) gli organici dei vigili urbani.  

twitter: @MarioCardone2  

Per essere sempre aggiornato clicca "Mi Piace" sulla nostra pagina Facebook