A cura della Redazione

La parola, il suono, la danza, e già l'incanto diventa presenza. In questa atmosfera di energia e magia si apre la XII Edizione del Concorso Nazionale di Esecuzione Musicale “Premio Elia Rosa”, promossa dall’associazione intitolata al musicista torrese e dal Liceo Pitagora-Croce di Torre Annunziata. 

Un seminario, un incontro per dar voce a tutto ciò che accomuna i popoli: i suoni, le parole, la danza, in una contaminazione felice tra le culture, intesa come arricchimento. Sposare le altre culture ed essere in grado, allo stesso tempo, di mantenere una forte stabilità delle proprie radici e della propria identità di popolo che rappresentano la fonte della nostra esistenza. Inizia così il viaggio tra frammenti di musica ed emozioni. I suoni rompono il silenzio e la musica riesce a sfondare muri e barricate. Il suono e la musica di Enzo Avitabile superano ogni confine. E' essenza che bagna lo spirito «come acqua santa di un fiume indiano».

L'incrocio di slanci e di percezioni, tra il Maestro Avitabile e gli studenti del Liceo Croce-Pitagora, diventa ancora più palpabile nell'attimo in cui entra in scena una protagonista d'eccezione, la Pentarpa. Uno strumento a corde che lui stesso ha progettato e che ricorda, per certi versi, la lira romana. Ogni momento diventa attimo intenso e coinvolgente.  Avitabile canta e l'anima la tocchi, la sfiori, ma soprattutto, l'ascolti. Tra i suoni e le note. E la sua voce segue l'andamento del cuore, su ritmi che s'adagiano e si aggrappano ad ogni spazio dell'aria. Arriva ai presenti la profondità del suo sentire. 

Si intervallano le emozioni, tra  un intermezzo e l'altro, si accorciano le distanze delle pause in un susseguirsi di respiri.

A seguirlo e ad ascoltarlo c'è una moltitudine di occhi incollati alle parole, occhi che hanno desiderio di scorgere  l'intensità' dei messaggi di ogni sua canzone. E di messaggi Enzo Avitabile ne invia, e arrivano, da pelle a pelle, attraverso l'andamento del cuore, lento e ritmato. Arrivano nel suo grido di richiamo e di esortazione al movimento: «Ci siete? Abballat 'u Groove».

E questo ritmo, questo flusso di sound e sangue, lo segui nel tempo. In ogni tempo. Oltre il tempo. Ascolti le urla de «’e criature» che sono nati tutti dall'amore. Ascolti la voce di coloro che camminano «mane e mane» in questo freddo che ci circonda. Ascolti la vita che freme in un «vico niro ca nun fernesce maje».

Ascolti l'artista, perché Enzo Avitabile sa cantare bene le parole, sa cantare bene le note. Affascina la melodia di armonie sacre nelle quali, impalpabile ma viva, arriva la fievole scintilla della speranza.

E percepisci che «e' ancora tiemp, tiemp ancora». Ed i ragazzi del Liceo Croce-Pitagora e del Liceo Garofalo di Capua ne hanno tanto, per crescere, per comprendere e per sperare. Ancora!
Un saluto finale ed un ringraziamento particolare per il suo essere speciale e per la sua presenza da parte del Maestro Aniello Misto e del preside Benito Capossela. Napoli e la Cultura hanno un nome chiaro e preciso: Enzo Avitabile.

ANNA VITIELLO

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