A cura di Anna Casale

Tornano nella loro casa originaria i tesori di Oplonti. Le statue che impreziosivano la Villa Di Poppea, seconda moglie di Nerone, un tempo posizionate per lo per lo più intorno all’enorme piscina, in coerenza con il gusto si una donna mondana e dedita all’ozio, sono tornate finalmente ad abbellire i vani della Villa che 2000 anni fa si affacciava sul mare.

I visitatori potranno notare il cratere a calice che fungeva da fontana del giardino, la donna alata o il bambino con l’oca. Parte di questi reperti erano in esposizione al Museo dell’Identità, presso Palazzo Criscuolo a Torre Annunziata, altri erano chiusi nei depositi di Villa B.

 

Certo, rivedere queste meraviglie all’interno della Villa di Poppea, fanno tutto un altro effetto.

Oggi, al TG 2 è andato in onda un servizio realizzato all’interno degli Scavi di Oplonti con un’intervista al direttore del Parco Archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel. “L’obbiettivo - ha detto - deve essere sempre quello di restituire questo insieme al pubblico, non solo il singolo oggetto messo in una vetrina ma la storia, le relazione tra gli oggetti”.

L’impegno che Zuchtriegel assunse qualche mese fa di non chiudere in un deposito i reperti archeologici in esposizione al Museo dell’Identità è stato mantenuto. Oggi i visitatori di Oplontis possono ammirare le diverse statue collocate all’interno dei vani della Villa che la rendono ancora più accogliente e affascinante.