A cura della Redazione

La Polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Napoli, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, a carico di cinque soggetti, esponenti del clan camorristico dei “Lo Russo”, operante nei quartieri di Miano, Piscinola e Chiaiano. Sono ritenuti responsabili di omicidio, detenzione e porto illegale di arma comune da sparo, delitti aggravati dal metodo mafioso.

Le indagini della Squadra Mobile partenopea, coordinate dalla DDA partenopea, hanno consentito di acquisire gravi indizi di colpevolezza a carico di Antonio Buono, 28 anni, Marco Corona, 31 anni, Tommaso D’Andre, 44 anni, Salvatore Freda, 46 anni, Ciro Perfetto, 22 anni, i quali si sono resi responsabili dell’omicidio, consumato il 29 marzo 2016, di Pasquale Izzi, 55 anni.

Per lo stesso omicidio la Squadra Mobile di Napoli, nell’aprile 2016, aveva eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti del mandante Carlo Lo Russo, della moglie Anna Serino, del nipote Domenico Cerasuolo e di due esecutori materiali, Luigi Cutarelli, 22 anni, e Mariano Torre, 29 anni.

Tutti gli indagati sono stati giudicati e condannati in primo grado con il rito abbreviato. Le dichiarazioni del capoclan Lo Russo, e soprattutto del suo uomo di fiducia Mariano Torre, che di recente ha maturato la scelta di collaborare con la giustizia, riscontrate dalle indagini svolte dalla Squadra Mobile, hanno consentito di far piena luce sul movente dell’efferato delitto e sugli altri concorrenti nella fase esecutiva, destinatari del provvedimento restrittivo eseguito questa mattina. 

Perfetto e Buono sono stati già condannati per l'omicidio di Genny Cesarano, il giovane ucciso per errore durante una sparatoria al rione Sanità nel settembre 2015.

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