A cura della Redazione

La Squadra Mobile di Napoli ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere - emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale partenopeo su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia - a carico di tre soggetti, esponenti del clan camorristico dei “Lo Russo”, attivo nei quartieri di Miano, Piscinola e Chiaiano. Sono ritenuti responsabili di omicidio, detenzione e porto illegale di arma comune da sparo, delitti aggravati dalla finalità mafiosa.

Le indagini, coordinate dalla DDA, hanno consentito di acquisire gravi indizi di colpevolezza a carico di Luigi Cutarelli, 23 anni,  Antonio Buono, 38 anni, e Vincenzo Carrino, 24 anni, tutti già detenuti. Sono accusati deell'omicidio di Giuseppe Calise, consumato nel rione Don Guanella il 4 febbraio 2016. L'uomo all'epoca aveva 40 anni.

Le dichiarazioni del capoclan Carlo Lo Russo (51 anni), collaboratore di giustizia, e soprattutto del suo uomo di fiducia Mariano Torre (30 anni), anch'egli pentito, riscontrate dalle indagini svolte dalla Squadra Mobile, hanno portato a fare piena luce sul movente dell’efferato delitto, sui mandanti e sugli esecutori materiali, destinatari del provvedimento restrittivo eseguito questa mattina.

L’omicidio si colloca nell’ambito dello scontro, in atto all’epoca dei fatti, tra il clan Lo Russo e il clan del rione Don Guanella, capeggiato da Walter Mallo, 29 anni, attualmente in carcere. 

La decisione di uccidere Calise fu presa da Carlo Lo Russo il quale aveva il sospetto che la vittima stesse offrendo un appoggio logistico al giovane boss rivale.

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