A cura della Redazione

Gli agenti della Polizia di Stato della Squadra Mobile di Napoli hanno eseguito un’ordinanza emessa dal GIP del Tribunale partenopeo, che ha disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di L. G., 18enne napoletano del quartiere Pianura.

I fatti che hanno determinato il provvedimento risalgono al giorno 8 maggio scorso, quando una guardia giurata, rientrando dal servizio a bordo di un treno della Circumflegrea, appena fuori dalla stazione ”Trencia” di Pianura, era stata aggredita da un giovane che l'aveva colpita con una ginocchiata alla testa, facendola rovinare violentemente a terra per poi sbattere con la nuca sul marciapiede.

Apparentemente, nonostante il sangue copioso sul viso, non sembrava particolarmente grave. Difatti, la vittima fu ccompagnata al vicino ospedale San Paolo, e i sanitari, dopo averla medicata, la dimisero con una prognosi di sette giorni.

Rientrato a casa, l’uomo, poco più che 60enne, aveva incominciato ad avvertire forti dolori alla testa, e presentava una ecchimosi alla nuca che sembrava crescere a vista d’occhio.

I familiari lo hanno portato subito all’ospedale Cardarelli, dove l’uomo è stato sottoposto ad immediato intervento chirurgico per ridurre una forte emorragia cerebrale che lo ha portato in uno stato comatoso per lungo tempo.

Fin dalle prime attività investigative è emerso che l’evento era scaturito da una futile lite tra i due avvenuta a bordo del treno e legata allo spostamento di una borsa da un sedile all'altro, e non da un presunto tentativo di rapina. Il diverbio era proseguito fino all’esterno della Stazione, e si era concluso con la violenta aggressione ai danni del vigilante. 

La notizia ebbe una grande eco mediatico anche alla luce del recente cruento episodio dell’omicidio della guardia giurata a Piscinola.

L’Unita di Analisi Investigativa della Polizia ha, in tempi brevissimi, ricostruito l’accaduto e individuato il responsabile delle gravi lesioni procurate al 60enne.

Una indagine estremamente complessa, dove le immagini di video sorveglianza, visionate istantaneamente dagli agenti, ed i riscontri effettuati attravero le dichiarazioni di testimoni oculari, hanno consentito ai poliziotti di chiudere il cerchio intorno all’arrestato.

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