«I napoletani sono antropologicamente diversi, non vogliono fare il biglietto per i mezzi pubblici di trasporto». Lo dichiarò Gian Luca Brambilla, imprenditore brianzolo, nel corso della trasmissione Agorà di Rai Tre di qualche settimane fa. E' stato querelato dal Comune di Napoli.
«Lo abbiamo fatto per dare un segnale forte a tutti coloro che quotidianamente con dichiarazioni scellerate e luoghi comuni infangano il nome e l’immagine della città di Napoli - dichiara la delegata all’Autonomia della città di Napoli, Flavia Sorrentino - Attraverso tali azioni vogliamo favorire il percorso di rinascita della nostra città. Il Comune di Napoli non accetta più che Napoli subisca a testa bassa, ma reagisce a difesa e a tutela di un intero popolo e del suo diritto ad essere rispettato».
Nel corso della puntata, l'imprenditore ebbe un acceso scambio di battute anche con il presidente EAV - la holding del trasporto pubblico della Regione Campania -, Umberto de Gregorio, che a sua volta disse di voler presentare un esposto alla Procura contro le sue «affermazioni razziste». Dal canto suo, Brambilla, sulle pagine de Il Mattino, ha rilasciato una intervista nella quale si scusava, facendosi immortalare in una foto con tanto di stretta di mano con de Gregorio. Lo stesso presidente EAV ha poi attaccato il Comune di Napoli: «C'è chi cerca il dialogo, la comprensione, la collaborazione. E c'è chi cerca lo scontro, l'isolamento scambiato per "autonomia". Brambilla era venuto a Napoli a capire ed ha chiesto scusa. Una querela tardiva, inutile, anzi, utile soltanto a fare casino e ad alimentare un clima di odio nel Paese».
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