A cura della Redazione

Pompei con i suoi giardini privati e spazi pubblici arredati a verde, sono un esempio che fa scuola nell’ambito dell’Impero romano. E’ possibile ricostruirli grazie alle ricerche avanzate che si basano non solo sugli affreschi, i graffiti e gli scritti antichi ma anche sui calchi di radici come nel caso della Villa di Poppea ad Oplonti e quella di Giulia Felice a Pompei, che hanno reso possibile la fedele ricostruzione degli ambienti. La stessa cosa è per le colture agricole (come i vigneti) e gli spazi pubblici. Tutto l’insieme è un’anticipazione di quelli che, specie nel '700, fecero nascere la moda dei “giardini all’italiana” negli spazi aperti delle ville del Miglio d’Oro e della Reggia di Caserta.

“Cultivons notre jardin” è un incontro italo-francese che anticipa il mondo di domani. E’ una giornata di studio che si terrà a Napoli il 22 ottobre, a cura del centro Centre Jean Bérard e l’Institut Français di Napoli, in collaborazione con l’Institut français Italia e l’Ambasciata di Francia in Italia. Sono previsti tre interventi sul tema dell’interazione tra l’uomo e la natura nelle case, nelle città e nel territorio nell’antichità greco-romana.

I relatori, attraverso la storia della pittura e l’archeologia dei giardini e dei paesaggi, offriranno tre diverse versioni paesaggistiche pubbliche e private avvalendosi di una convergenza di discipline e di metodi scientifici, da confrontare non solo con la percezione che gli Antichi (greci e romani) avevano del loro ambiente naturale e con gli interventi che avevano immaginato e realizzato per riorganizzarlo, sfruttarlo e abitarlo, ma anche con le trasformazioni che questo ambiente subisce.

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