A cura della Redazione

Un matrimonio di convenienza con il solo scopo di far acquisire la cittadinanza italiana allo sposo ed una congrua somma di denaro alla sposa che, dopo il fatidico sì, non avrebbe rivisto mai più quello che era diventato suo marito. Le finte nozze, valevoli in termini di legge, sono state smascherate grazie alle laboriose indagini condotte dagli agenti della Sottosezione Autostradale della Polizia Stradale di Fuorigrotta, facenti capo alla Sezione della Polizia Stradale di Napoli.

I poliziotti, infatti, a seguito di accertamenti tesi all’identificazione del conducente di un’autovettura Fiat Punto, responsabile dell’elusione del pagamento del pedaggio in Tangenziale, sono riusciti a portare alla luce un triste fenomeno ampiamente diffuso in Italia, quello dei finti matrimoni per ottenere la cittadinanza.

La donna, una 43enne del quartiere Secondigliano, intestataria dell’auto in questione, ben 5 anni fa ha contratto matrimonio, negli uffici comunali al Rione dei Fiori, luogo tristemente conosciuto alle cronache come “il Terzo Mondo”,  con un cittadino pakistano 31enne. Un matrimonio molto sobrio, che non ha risentito di alcuno stress per i preparativi, visto che nessun familiare o amico vi ha partecipato, se non i testimoni.

Nessun festeggiamento successivo per i due coniugi dopo le nozze dunque, se non quello per la donna di essere riuscita ad intascare la somma pattuita di mille euro, e per il coniuge la cittadinanza italiana, che gli avrebbe consentito un passe-partout utile per non vivere più in clandestinità.

Nel corso delle indagini gli agenti, però, hanno accertato che non solo il matrimonio era fittizio, ma risultavano fittizie anche l’intestazione di almeno tre-quattro veicoli, dei quali la donna al PRA (il pubblico registro automobilistico) risultava proprietaria. Uno i questi, infatti, risultava proprio quello ricercato dagli agenti della Polizia Stradale, di cui la 43enne non sapeva fornire indicazioni sul dove fosse, contraddicendosi in più circostanze.

Inevitabile per la donna la denuncia, in stato di libertà, per il reato di favoreggiamento all’immigrazione clandestina, falsità materiale commessa dal privato in atto pubblico, finalizzata all’emissione di documenti validi alla permanenza sul territorio dello Stato, oltre che per il reato di insolvenza fraudolenta.

Sono in corso, da parte della Polizia di Stato, ulteriore indagini al fine di accertare l’eventuale coinvolgimento di altre persone nella vicenda.

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