A cura della Redazione

Si fingevano carabinieri, irrompevano in case e negozi per commettrere rapine violente, seminando il terrore a Napoli. I carabinieri della Stazione di Marianella, coordinati dalla Procura partenopea, hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare nei confronti di sei persone, tutte già note alle forze dell'ordine, accusate di rapina, detenzione e porto abusivo d'arma da fuoco, sequestro di persona e detenzione illegale di segni distintivi in uso ai Corpi di Polizia.

In manette finiscono Maurizio Abbagnano, 38 anni, Antonio Castaldo, 43 anni, Marco Maddaloni, 34 anni, Giuseppe Palmieri, 33 anni, Domenico Palumbo, 43 anni, e Thomas Luca Brynley, 34 anni.

Le indagini sono scattate a seguito di una violenta rapina perpetrata nel settembre scorso in un'abitazione a San Carlo Arena. Uno dei malviventi, travestito da carabiniere, aveva simulato di dover effettuare un controllo nell'appartamento e appena riuscì ad entrare nel cortile della villa, lo avevano raggiunto gli altri quattro complici, tutti indossanti maschere del tipo "Anonymous". I rapinatori puntarono più volte la pistola alla tempia della vittima, costringendola a consegnare soldi, gioielli e orologi di valore. Poi fuggirono prima dell'arrivo dei carabinieri, quelli veri.

Anche grazie alla visione di numerose telecamere di videosorveglianza, i militari dell'Arma sono riusciti ad identificare tutti i presunti responsabili e individuare i mezzi da loro utilizzati.

Nel corso delle investigazioni i militari hanno ricondotto alla banda anche la commissione di un’altra rapina in abitazione del quartiere Arenaccia, e di una messa a segno lo scorso ottobre in una sala scommesse di via Santa Maria a Cubito, nel corso della quale avevano sottratto 5.000 euro. 

Nel primo caso, i malviventi si erano presentati come carabinieri, ancora una volta simulando una perquisizione domiciliare. Nella circostanza, avevano parcheggiato la loro auto, con un lampeggiante blu sul tetto, sotto l’abitazione della vittima e poi, nel corso della finta perquisizione, mentre due di loro bloccavano i presenti sotto la minaccia di due pistole, gli altri rovistavano nell’abitazione riuscendo ad appropriarsi di 3.000 euro, di alcuni orologi Rolex e di gioielli. Anche in questo caso i rapinatori, avvertiti dal "palo", si erano dati alla fuga poiché stavano per giungere sul posto le "gazzelle". La vittima ha compreso di essere stata rapinata da finti militari solo quando ha visto arrivare in casa quelli veri.

Le indagini hanno inoltre permesso di evitare che i componenti della banda riuscissero a portare a termine ulteriori furti e rapine in abitazione, già pianificati. Gli inquirenti ritengono che gli arrestati abbiano commesso ulteriori rapine con le medesime modalità.

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