A cura della Redazione

Napoli capitale europea della cultura grazie all’iniziativa “Caravaggio Napoli”, inaugurata il 12 aprile al museo di Capodimonte (più di duemila visitatori nei giorni festivi), che segue a ruota la mostra di Canova al museo archeologico e quella di Robert Mapplethorpe al Museo Madre.

La mostra del Caravaggio è visitabile fino al 14 luglio tutti i giorni dalle 8.30 alle 19.30. Curata da Maria Cristina Terzaghi (associato di storia dell’arte moderna all’Università Roma Tre e membro del comitato scientificato del museo) e Sylvain Bellenger (il direttore del museo), si snoda tra Capodimonte (sala Causa al piano terra) e il Pio Monte della Misericordia. A via dei Tribunali si potrà godere anche della scultura di cera di Jan Fabre: “The man who bears the cross” (l’uomo che sorregge la croce), al centro della navata, oltre che delle Sette Opere della Misericordia del Merisi ma con una luce diversa, nella cappella barocca.

Per spostarsi da Capodimonte al Pio Monte e viceversa, l’assessorato alla cultura del Comune di Napoli, retto da Gaetano Daniele, ha messo a disposizione una navetta gratuita durante i fine settimana, mentre tutti i giorni sarà attiva una navetta Citysightseeing. Sopite, peraltro, le polemiche dei primi giorni, quando l’autista del Comune registrò appena dodici presenze e il minibus fu costretto a fare lo slalom tra cantieri aperti e auto in doppia e tripla fila nel centro di Napoli.

L’evento non si risolve in una replica di quello del 2004 ma nasce dalla necessità di accendere i riflettori sui diciotto mesi di Caravaggio a Napoli, dall’ottobre del 1606 fino alla fine di giugno del 1607 e poi, dopo un breve soggiorno a Malta, dall’autunno del 1609 fino all’anno seguente. Caravaggio Napoli mette a confronto sei capolavori del Merisi provenienti da istituzioni italiane e internazionali: la Flagellazione conservata a Capodimonte, quella di Rouen, la Salomé di Madrid e quella di Londra, il “napoletano” Martirio di Sant’Orsola custodito a palazzo Zevallos esposti in un suggestivo allestimento al buio, che ripropone atmosfere seicentesche. In mostra anche ventidue quadri dei suoi epigoni napoletani.

L’allestimento è stato curato dagli architetti Roberto Cremascoli e Flavia Chiavaroli, "che hanno saputo fare del nero un colore – ha detto il direttore Bellenger – e del percorso un’esperienza caravaggesca".

In mostra anche le Maddalene copiate e firmate da Finson, un pittore fiammingo che lo ospitò nella sua bottega nei pressi dell’attuale piazza Carità e gli prestò le tele, su una delle quali dipinse il Davide Davide con la testa di Golia, custodito al Kunsthistorisches diVienna. Si potranno ammirare anche i quadri che portò sulla barca che lo doveva ricondurre a Roma, dove grazie all’intercessione di Papa Paolo V stava per essergli revocata la condanna a morte per l’omicidio di Ranuccio Tommasoni. Tra quei dipinti c’era La Negazione di Pietro, ora al Metropolitan di New York.

Una sezione interessante è curata da Google Arts & Culture con touch screen e l’uso di Art Camera, una fotocamera robotica che ha fatto riprese ad altissima risoluzione di tre dipinti: le Sette Opere di Misericordia, la Flagellazione e il Martirio di Sant’Orsola che sono adesso accessibili su Google Arts & Culture dagli utenti di tutto il mondo.

Il biglietto costa 14 euro per gli adulti, 15 col museo incluso. Ridotti 11 euro (solo mostra) e 14 col museo. Per gli studenti biglietti ad otto euro, previa prenotazione. Il biglietto della mostra dà diritto ad un ingresso ridotto al Pio Monte della Misericordia e viceversa.

Caravaggio Napoli chiuderà i battenti il 14 luglio ma a settembre si terrà un convegno conclusivo, i cui atti saranno pubblicati online e reperibili dal sito del Museo di Capodimonte.

Nino di Somma

(foto sito internet Museo di Capodimonte)