A cura della Redazione

Allarmante la situazione che vive in queste ore Ponticelli, quartiere della periferia Est di Napoli, dove, in soli quattro giorni, sono scoppiati tre ordigni.

L’ultimo episodio ieri sera, alle 23.30 in via De Meis, dove è esplosa una bomba che, solo per un caso fortuito, non ha provocato danni a persone o cose.

Nella notte tra lunedì e martedì scorsi, un primo ordigno è esploso, preceduto da una “stesa” di tredici colpi di pistola sparati verso il cielo.

La notte seguente, un’altra bomba lanciata da un cavalcavia, ha provocando danni ad otto auto parcheggiate nella zona.

Si tratta di atti intimidatori, con bombe lanciate in aree pubbliche, spesso senza un obiettivo specifico, ma con l’esclusiva finalità di ribadire l’egemonia ed il controllo del quartiere da parte dei clan che si contendono le piazze di spaccio del rione.

Secondo gli inquirenti, i fatti delle ultime ore sarebbero riconducibili alla faida di camorra in atto tra i De Martino, noti come “gli XX”, e l’alleanza guidata dal clan De Luca Bossa – Minichini – Schisa, a cui sarebbe legato il gruppo Casella.

«Strade, rioni e cortili trasformati in campi di battaglia - dice il senatore Sandro Ruotolo - ciò che accade in queste ore a Ponticelli è una emergenza nazionale. Residenti, commercianti vivono nel terrore più assoluto».

Le associazioni cittadine chiedono attenzione da parte delle istituzioni per accendere un faro sul quartiere e programmare maggiori iniziative e attività sociali rivolte ai giovani, per sottrarli alle maglie delle dinamiche criminali.