A cura della Redazione

Avrebbe compiuto 100 anni il prossimo ottobre Raffaele La Capria, scrittore e sceneggiatore napoletano, tra le massime espressioni della letteratura partenopea e nazionale del Novecento. E' deceduto a Roma a 99 anni. Raggiunse la notorietà con il romanzo "Ferito a morte" del 1961, grazie al quale vinse il Premio Strega. Ha sceneggiato, tra gli altri, anche il film di Francesco Rosi "Le mani sulla città" che gli valse il leone d'Oro alla Mostra del Cinema di Venezia.

Tanti i messaggi di cordoglio. Per il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, è stato «tra i più grandi narratori contemporanei. Tra le caratteristiche di La Capria l'acuta capacità di analisi, la bellezza coinvolgente della sua scrittura, la passione civile che ha sempre ispirato il suo lavoro, l'amore per Napoli alla quale è rimasto sempre legatissimo. Gratitudine e riconoscenza. Una abbraccio a congiunti, amici e compagni d'arte».

Parole di encomio anche dal sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi: «La scomparsa di Raffaele La Capria priva Napoli di uno dei suoi più acuti interpreti e di uno dei suoi più intriganti narratori - ha detto -. I suoi romanzi, dal memorabile 'Ferito a morte' del 1961 sino ai più recenti, le sue intense raccolte di racconti, le stilisticamente efficaci scritture autobiografiche, le eleganti traduzioni di scrittori cruciali per la modernità hanno sempre rappresentato punti di vista originali e provocatoriamente divergenti sulla contemporaneità. Nell’esprimere la mia vicinanza al dolore dei familiari e degli amici di 'Dudu' a nome di tutta la città, sono sicuro che le scritture di La Capria saranno sempre impareggiabili strumenti di comprensione del mondo che ci circonda e soprattutto continueranno a restituire un potente sguardo obliquo e perciò rivelatore della complessità della nostra città. Sarà dovere di questa Amministrazione - ha concluso Manfredi - omaggiarne la memoria».

(foto Facebook Vincenzo De Luca)