A cura della Redazione

Sono 31 le persone arrestate a Napoli nell'ambito di una inchiesta della DDA partenopea sul traffico di droga. Sgominato un potente cartello camorristico formato dai clan De Luca - Bossa - Casella - Minichini - Rinaldi - Reale, attivo nella zona orientale del capoluogo.

Le misure cautelari (24 persone finiscono in carcere, altre 7 vanno ai domiciliari) sono state eseguite da Carabinieri e Polizia, in particolare nel blitz sono stati impegnati i militari dei Nuclei Investigativi dell'Arma di Napoli e Torre Annunziata e i poliziotti della Squadra Mobile della Questura di Napoli, delle Sezioni Investigative del Servizio Centrale Operativo (S.I.S.C.O.), dei Commissariati “Ponticelli” e “Poggioreale”. Le accuse contestate sono, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti e di numerosi episodi di detenzione illecita, tutti aggravati dal mafioso. Decine le perquisizioni effettuate all'alba.

Tra gli indagati, solo 13 erano in libertà, i restanti sono già in carcere per altre cause. Diverse le donne fermate: 4 sono state ristrette ai domiciliari, 8 invece destinatarie del provvedimento di carcerazione.

Le indagini furono avviate nell’aprile 2016 in seguito ad un sequestro di droga e di alcuni manoscritti presso una delle abitazioni in cui veniva gestita l’attività illecita del gruppo criminale. Nel tempo, poi, sono stati raccolti dagli investigatori importanti elementi probatori sull’associazione in questione.

Un secondo segmento di attività ha avuto inizio nel settembre 2020, subito dopo il verificarsi di alcuni atti intimidatori nei confronti di cittadini del quartiere Ponticelli, ai quali venivano chieste somme di denaro in cambio del mantenimento o dell’ottenimento di alloggi popolari.

Infine, il 28 novembre 2022, in occasione di un'operazione di Polizia Giudiziaria, fu eseguita un'altra operazione dello stesso tenore nei confronti di 66 persone, gravemente indiziate di associazione di tipo mafioso, estorsione e detenzione di armi.

Anche in questa prima tranche gli indagati erano risultati legati, a vario titolo, al citato cartello criminale camorristico.