A cura della Redazione

"Banda del buco" presa dai carabinieri. I militari della Compagnia di Napoli Centro hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di 9 persone (5 in carcere e 4 agli arresti domiciliari) gravemente indiziate, a vario titolo ed unitamente ad altri 5 individui allo stato indagati piede libero, di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati contro il patrimonio, e, in particolare, di furti.

Svolte nel periodo tra marzo e luglio dello scorso anno, le indagini dei carabinieri hanno consentito di individuare modus operandi, ruoli e compiti dei componenti della gang di banditi. L’obiettivo veniva "selezionato" sulla base di ripetuti sopralluoghi finalizzati a verificare il posizionamento dello stesso e la sua accessibilità dalle reti dei sottoservizi e fognarie. Vi era poi una prolungata fase di scavo, le cui operazioni sono arrivate a durare anche due mesi, propedeutiche al "colpo" finale. I componenti della banda comunicavano tra loro walkie-talkie (ne sono stati sequestrati quattro, dotati di auricolari, a casa di uno degli arrestati - e ognuno aveva un compito ben definito, tra cui quello di assicurarsi che nell'area perimetrale dell'obiettivo prescelto fosse tutto a posto e che non passassero forze dell'ordine. Addirittura, gli indagati portavano a spasso i cani proprio per non destare sospetti, dissimulando ciò che stavano facendo.

Attribuito alla banda il furto commesso in danno di un noto negozio di abbigliamento di via Chiaia a Napoli, nel corso del quale i malviventi, dopo essersi introdotti dalle fogne attraverso una grata in ferro sita in un condominio ubicato nel centro storico ed aver effettuato una prolungata attività di scavo nel sottosuolo urbano, si sono impossessati di scarpe ed abbigliamento d’alta moda, per un valore complessivo di 173.000 euro. La refurtiva è stata poi recuperata e restituita all'attività commerciale.

Gli indagati sarebbero anche gli autori del furto perpetrato all’interno dell’ex complesso ospedaliero Gesù e Maria, nel corso del quale, dopo essersi introdotti all’interno della biblioteca storica, avevano diversi oggetti d’interesse storico-culturale, tra cui una statua, cimeli ed antichi testi.

Nel corso delle perquisizioni effettuate dai carabinieri, a casa di uno degli indagati, oltre ai walkie-talkie, sono stati rinvenuti una trentina di cellulari e varie videocamere, un distributore di frequenze e una ventina di torce frontali, utilizzate verosimilmente durante le operazioni di scavo.

In una abitazione, infine, è stata addirittura rinvenuta una botola (immagini in basso).