A cura della Redazione

Nell’ultimo congresso per l’elezione del segretario nazionale del Partito democratico a Torre Annunziata  le tre mozioni (Martina, Zingaretti e Giachetti) presero rispettivamente il 62 %, il 35%, il 3%.

Dopo l’azzeramento della segreteria cittadina operato dal segretario Antonio Esposito, e dopo alterne vicende per trovare un’intesa unitaria per la composizione del nuovo organismo esecutivo, Esposito ha optato per una segreteria snella composta di soli sei componenti. E prendendo a riferimento le percentuali dell’ultimo congresso, ha nominato 4 esponenti della mozione Martina e 2 della mozione Zingaretti. Tuttavia i rappresentanti di quest’ultima non riconoscono tale organismo e chiedono ripetutamente le dimissioni del segretario Esposito. Le loro argomentazioni non si limitano solo a questione di carattere politico ma anche amministrativo.

Fatta questa breve premessa, pubblichiamo la nota pervenuta da parte dell’area minoritaria del Partito democratico torrese:

“L'approvazione da parte del Consiglio Comunale di Torre Annunziata del Documento di politica urbanistica in assenza di un dibattito (nel mondo dell'associazionismo culturale, negli ordini professionali, nei partiti, nell'opinione pubblica, tra i rappresentanti di interessi legittimi) costituisce una scelta sbagliata. Tale documento che costituisce, in qualche modo, la base teorica del PUC (che va approvato inderogabilmente entro il 31 dicembre di quest'anno) prefigura decisioni il cui impatto sarà rilevante e procede, tendenzialmente, all'assegnazione di funzioni urbane puntuali, secondo una dinamica, proprio perché sprovvista del necessario confronto, che sfugge a modalità trasparenti. L'Amministrazione Comunale è già apparsa, in più occasioni, adusa a logiche di dubbia "comprensibilità" e ci sarà modo, nelle prossime settimane, di entrare, più dettagliatamente, nel merito di tali diffusi comportamenti. Quindi, nessuna novità; ciò che allarma è l'atteggiamento del Pd. Infatti, a fronte di una disponibilità della mozione Zingaretti a fornire il proprio contributo ad un vero processo unitario (per recuperare uno spirito di collaborazione funzionale al rilancio dell'iniziativa politica, alla rifondazione programmatica ed all'impegno per un nuovo radicamento organizzativo) e mentre sono alle porte importanti consultazioni amministrative (Umbria ed Emilia Romagna), mentre siamo nel pieno di una crisi di governo ed alla vigilia delle prossime regionali in Campania, la maggioranza del Pd Torre Annunziata ed il suo segretario continuano a brillare per la consapevole scelta di accentuare l'insignificanza alla quale è stato ridotto il Pd in questo ultimo biennio. Il Pd è politicamente e fisicamente chiuso e scansa ogni forma di discussione democratica sia su questioni programmatiche cruciali (le scelte urbanistiche) e sia su rilevanti questioni politiche (l'ingresso nella maggioranza di esponenti eletti nelle fila dell'opposizione). La mozione Zingaretti denuncia il pietoso stato in cui versa l'organizzazione, ne da comunicazione a tutti gli organi provinciali, regionali e nazionali del partito e rivolge un accorato appello al segretario affinché, con uno slancio di generosità, compia il primo atto positivo della sua impalpabile gestione: rassegnare le dimissioni”.