A cura della Redazione

Il Partito Democratico metropolitano prende le distanze dal sindaco di Torre Annunziata Vincenzo Ascione. Dopo la decisione del primo cittadino di non rassegnare le dimissioni, così come gli avevano chiesto i vertici provinciali, stasera la nota di agenzia del partito che “prende atto che non ci sono più le condizioni per andare avanti”.

“Nei prossimi giorni presenteremo ai nostri iscritti e alla città – continua la nota di agenzia - le ragioni di questa scelta partendo da un'analisi severa e approfondita. Il nostro compito è rifondare le motivazioni per la partecipazione e l'impegno di tanti che guardano ai valori del centrosinistra. Siamo una forza politica nazionale e chiediamo a tutti i nostri iscritti e ai rappresentanti istituzionali di ogni livello coerenza di valutazioni e senso di responsabilità rispetto a questioni così delicate e complesse”.

Ma come l’ha presa il primo cittadino? “Sono amareggiato e deluso – afferma Ascione -, consapevole di non avere alcuna responsabilità relativamente alle recenti vicende giudiziarie. E’ vero che il Partito napoletano mi aveva chiesto di dare le dimissioni, ma io ho voluto parlarne prima con i consiglieri comunali del Pd e poi con i rappresentanti delle forze politiche che mi sostengono in Consiglio comunale. Era un atto dovuto e democratico. Da parte loro la richiesta è stata unanime: andare avanti con l’azione politico-amministrativa senza tradire la volontà popolare e continuare a lavorare per l’esclusivo interesse della collettività".

Un braccio di ferro, quindi, che avrà sicuramente degli strascichi nei prossimi giorni all'interno dello stesso partito di maggioranza. Il sindaco Ascione è determinato nell’andare avanti non ritenendo giusta e democratica la decisione assunta dal partito napoletano. Se poi qualche consigliere comunale del Pd dovesse seguire la linea indicata dal partito napoletano, facendo mancare il proprio appoggio all’amministrazione, allora il sindaco dovrebbe prenderne atto in Consiglio comunale e trarre le dovute conclusioni.