A cura della Redazione

Seduta di Consiglio comunale: ok per il bilancio consuntivo 2020 e previsione 2021.

Alle 9,30 di stamattina nella sede comunale di via Provinciale Schiti c’era un clima molto teso. Nessuno poteva giurare a priori che il sindaco avrebbe avuto i numeri in Consiglio comunale per iniziare la seduta e approvare due punti fondamentali dell’ordine del giorno: il rendiconto della gestione per l’esercizio 2020 e il bilancio di previsione 2021. Se non si fosse raggiunto il minimo di 13 consiglieri in aula, per il sindaco Ascione & C. il mandato sarebbe terminato anticipatamente: scioglimento del Consiglio comunale e nomina di un commissario ad acta per l’approvazione dei due documenti contabili.

Invece questo pericolo per la maggioranza veniva scongiurato. In aula prendevano posto giusto 13 consiglieri. Fuori dall’aula i rappresentanti del Partito democratico, ad eccezione del presidente del consiglio Giuseppe Raiola, e l’opposizione. Una volta constatata la validità della seduta, anche loro, però, rientravano per partecipare ai lavori consiliari.

Prendeva la parola il sindaco Vincenzo Ascione, il quale nel suo discorso tracciava un bilancio dei suoi oltre 4 anni di sindacatura. Il primo cittadino elencava una serie di vicende che avevano creato difficoltà e ritardi nell’azione amministrativa.

“Non voglio minimamente trovare giustificazione al mio operato – affermava - però per un’analisi obbiettiva non si può non tenere conto di fatti accaduti, imprevisti e imprevedibili”.

Tra questi in primis la carenza di personale e l’arresto del dirigente dell’Ufficio tecnico comunale “che ha minato la credibilità di questa Amministrazione – ha detto -, pur non essendo coinvolto nessun politico”.

Non ha dimenticato, però, gli screzi con il Partito democratico locale e provinciale. “Per quasi 2 anni, siamo stati (il sindaco si riferisce anche agli altri 5 consiglieri comunali Pd autosospesosi dal partito, ndr) privi di un confronto politico con i dirigenti locali che non hanno saputo fare altro che mettere alla gogna mediatica questa Amministrazione. Poi, quando il partito è stato commissariato – ha continuato - mi sono attenuto alle direttive del commissario e del segretario provinciale, nominando due assessori proposti da loro (Lorenzo Diana e Stefania Caiazzo, ndr). Con l’arresto dell’ex vicesindaco Luigi Ammendola, poi rimesso in libertà dal Riesame, mi sarei aspettato maggiore vicinanza e supporto del partito. Invece mi vengono notificate le dimissioni dei due assessori e la richiesta incomprensibile e immotivata del Pd napoletano di rassegnare le dimissioni. Cosa che non ho fatto per tre motivi: primo perché non mi ritenevo e ritengo assolutamente coinvolto nella vicenda giudiziaria, secondo perché sono stato eletto democraticamente dal popolo e non tradisco la sua fiducia, terzo per il grande rispetto che nutro nei confronti della Istituzione che rappresento”.

Poi ha elencato tutta una serie di realizzazioni nei vari settori della pubblica amministrazione, oltre alle opere in itinere ed ai progetti già finanziati.

Infine l’autocritica. “Non nego che durante il mio percorso abbia commesso degli errori, ma nessuno è infallibile. Sono, però, una persona perbene, ho sempre agito nell’interesse della collettività e secondo i principi del buon padre di famiglia, anche se non si è mai grandi abbastanza per imparare.

Fare il sindaco in una città come Torre Annunziata, con l’aggravante di nuovi problemi non previsti e prevedibili, è molto usurante. E ve lo dice uno che ha un’esperienza alle spalle di quasi 30 anni di vita politico-amministrativa.

Al momento mi sento di dire, per le difficoltà oggettive che ho incontrato lungo il cammino – conclude il primo cittadino - di non escludere un mio disimpegno per le prossime elezioni amministrative. La voglia di continuare, di dare una mano alla mia città, di mettere al suo servizio esperienza e impegno personale è ancora tanta. Ma se vengono meno le condizioni che mi spinsero a candidarmi a sindaco nel 2017, vincendo prima le Primarie e successivamente le elezioni comunali, ne prenderò atto e mi farò da parte. Continuerò, tuttavia, questo ultimo periodo del mio mandato impegnandomi con tutte le mie forze per raggiungere quegli obiettivi che mi sono dato insieme alla forze politiche che compongono l’attuale maggioranza, alle quali sono e sarò sempre grato per il sostegno che mi hanno dato in questi oltre 4 anni di vita insieme”.

Per onore di cronaca, i consiglieri del Partito democratico si sono astenuti su tutti gli atti in discussione, votando contro, però, il bilancio di previsone 2021, ad eccezione del consiglierere Massimo Papa, assente all'atto della votazione. Della maggioranza presente in aula, solo il consigliere Marcello Vitiello si è astenuto su tutti gli atti, ma ha garantito, cosa fondamentale, il mantenimento del numero legale per la validità della seduta. All'atto della votazione del bilancio di previsione, risultavano assenti i consiglieri Davide Alfieri, Mariateresa De Martino e Raffaele Izzo, oltre a Papa.