A cura della Redazione

Il consiglio comunale di Torre Annunziata ieri ha vissuto una seduta particolarmente tesa durante la discussione della mozione di Oplonti Futura, che chiedeva il coinvolgimento dell’esercito per rafforzare la sicurezza in città. Secondo il capogruppo Lucio D’Avino, i recenti episodi criminali dimostrerebbero una situazione fuori controllo, motivo per cui sarebbero necessari interventi straordinari.

La maggioranza ha però respinto con decisione questa lettura, giudicando eccessiva la richiesta dei militari. Diverse voci – tra cui il sindaco Corrado – hanno sottolineato che l’esercito rischierebbe di danneggiare l’immagine cittadina e non rappresenterebbe una soluzione efficace. L’amministrazione ha ricordato le misure già avviate: osservatorio sulla legalità, potenziamento della polizia municipale e nuove videocamere.

Lo scontro si è acceso ulteriormente dopo gli interventi dei vari consiglieri, con botta e risposta duri tra maggioranza e opposizione. La mozione è stata infine bocciata con 15 voti contrari, chiudendo un dibattito carico di tensione e accuse reciproche.

Il giudizio sull’efficacia di “Strade Sicure” non è un sì o un no assoluto: dipende molto dagli obiettivi che ci si aspetta dall’operazione.

Quando “Strade Sicure” può essere utile

L’operazione “Strade Sicure” può essere utile per aumentare la percezione di sicurezza: la presenza visibile dei militari in alcuni contesti può rassicurare parte della popolazione. Oppure per supportare le forze dell’ordine in compiti di vigilanza statica, liberando polizia e carabinieri per attività più operative.

Se l'obiettivo di Oplonti Futura con la sua mozione era questo, così come ha ben spiegato il capogruppo D'Avino, si poteva approfondire la questione e valutare, senza contrapposizioni di parte, come è accaduto ieri, l'eventuale opportunità di una simile operazione.

I limiti principali

I limiti dell’operazione "Strade Sicure" sono diversi. Innanzitutto non riduce in modo significativo la criminalità urbana comune. La ricerca e i dati disponibili mostrano che i militari non incidono sui fenomeni strutturali (estorsioni, rapine, devianza giovanile, spaccio). Inoltre rischia di “militarizzare” l’immagine della città, con effetti negativi sulla percezione esterna, soprattutto nei territori che puntano su turismo e investimenti. Infine non sostituisce le politiche di prevenzione, che richiedono educazione, servizi sociali, interventi sulle opportunità per i giovani, rafforzamento delle forze dell’ordine ordinarie e della magistratura.

In conclusione “Strade Sicure” può essere uno strumento di supporto, utile in contesti specifici e per periodi limitati, ma non è una soluzione strutturale ai problemi di sicurezza urbana. La sua efficacia contro il crimine vero e proprio è generalmente modesta, mentre funziona meglio come misura di deterrenza e come appoggio logistico.