A cura della Redazione
Bassolino: "Un anno di lavoro e poi al voto anticipato" Ancora un anno "di impegno e di lavoro", poi in Campania si potrà andare al voto anticipato. Questo significa che si potrebbe votare per il rinnovo del Consiglio regionale in concomitanza con le elezioni europee e forse anche prima. E´ la prima volta che il governatore Antonio Bassolino indica una scadenza temporale, delinea "l´orizzonte giusto", elenca gli obiettivi, tra i quali l´uscita definitiva dall´emergenza con il passaggio dei poteri alle istituzioni locali, e soprattutto il programma per lo sviluppo, con la presentazione a Bruxelles dei programmi per la nuova stagione dei fondi europei. Poi al voto, "ben in anticipo sulla scadenza naturale". Un voto al quale, secondo Bassolino, si deve arrivare, utilizzando quest´anno di tempo, "governando la transizione e preparando una nuova stagione politica per portare avanti le sfide che sono davanti a noi. Sarebbe terribile se le abbandonassimo all´incertezza". Nessuno sapeva, nemmeno tra i vertici del Pd, della decisione di Antonio Bassolino annunciata oggi di lasciare tra un anno il suo incarico di governatore della Campania, che sarebbe dovuto scadere nel 2010. "Lo sapranno tutti - dice - leggendo le notizie di agenzia di stampa. Ieri sera ci ho a lungo pensato; ero da solo, con la mia gatta, e scritto degli appunti. Oggi ne ho parlato con alcuni dei miei più stretti collaboratori. Spero che il messaggio sia utile soprattutto nell´interesse dei cittadini". ´IO L´UNICO AD ASSUMERMI RESPONSABILITA´´ Il governatore della Campania, Antonio Bassolino, definisce "giusta la scelta di restare al posto di responsabilità, di rilanciare l´azione di governo, di innovare e di cambiare, non stando fermi, sforzandoci di governare bene" di fronte all´emergenza rifiuti. "A maggior ragione - aggiunge - lo penso ora, dopo le prove affrontate. Assurda sarebbe stata la scelta di lasciare con una grave crisi in corso. Di quest´ultima crisi non portavo responsabilità importanti, dirette. Da quattro anni non sono più commissario. Non avevo mai lasciato, durante il periodo di commissariato, i rifiuti per le strade in momenti delicati come il Capodanno di una grande città". Bassolino evidenzia: "Le mie responsabilità me le sono comunque assunte, non ero certo il solo nella vicenda dei rifiuti, non certamente il solo ad averle ma in queste settimane l´unico ad essersele assunte". E comunque, "sarebbe stato irresponsabile lasciare, non si abbandona un esercito, il proprio posto di combattimento quando si è in battaglia. Non ne sarebbe venuto nulla di buono, tutto sarebbe stato ancora più difficile. Se oggi la situazione è in buona parte diversa da quella dei mesi scorsi è innanzitutto per merito di De Gennaro e poi in parte per il nostro sostegno, per le decisioni che abbiamo assunto e della più forte corresponsabilità di tutte le istituzioni". Nella vicenda rifiuti "io ci ho solo rimesso, dal punto di vista politico e personale". "Ho dovuto mettere in conto di sopportare volgarità e meschinità varie, miserie politiche ed umane, di diverso tipo, lontane e vicine, da altre parti del Paese e dentro la mia realtà". Lo dice il governatore della Campania, Antonio Bassolino. Spiegando il motivo delle sue mancate dimissioni, sottolinea che "sbagliato sarebbe stato lasciare per le vicende giudiziarie. Sarebbe stato sbagliato perché non ho commesso nessun reato e poiché sono fiducioso che questo sarà sancito. Penso anche che l´esperienza avrebbe dovuto insegnare qualcosa a tutti noi: già tante e tante volte eravamo sottoposti a controlli di legalità e tutti si erano conclusi con l´accertamento dell´assoluta estraneità ad ogni forma di illegalità". "E invece enorme - aggiunge - è stato il clamore: la vicenda, pur con numerosi imputati, è diventata in sostanza il processo a Bassolino. Lo capisco da un certo punto di vista. Lo capisco anche se posso ritenerlo ingiusto, perché le imputazioni hanno avuto il loro peso. Poiché ho fiducia nella giustizia, penso che alla fine verrà fuori con chiarezza che nessuna forma di illegalità è stata da me fatta". Ma, sottolinea, "intanto un danno c´é stato, a me, alla realtà, alla città. Penso che quando alla fine emergerà che non è stato fatto nulla di male da parte mia ne verrà fuori un danno anche alla giustizia e a tutti quanti noi. Penso che bisognerà con calma riflettere, se qualcuno ci ha guadagnato dal punto di vista politico e personale. Io, da parte mia, c´ho solo rimesso, ci ho solo perso, dal punto di vista politico e personale". "Un ciclo politico si è chiuso, a Roma e in Campania. L´Udeur non c´é più, De Mita fuori dal Pd, la nascita del Partito democratico, discussioni forti dentro le forze che hanno dato vita all´Unione".