A cura della Redazione
Hanno vinto i numeri, ma ha perso la politica. Ieri sera nella nostra città è stata scritta un’altra pagina nera della storia torrese. Infatti 21 consiglieri comunali, gente messa lì senza un ideale politico, senza aver alcun senso della democrazia, si sono arrogati il diritto di mettere fine alla storia democratica ed antifascista della nostra comunità. Quando si accenna ai processi di industrializzazione avvenuti in città o quelli che dovrebbero avvenire la si dice lunga. 1) Per il processo di industrializzazione (area ex Dalmine – Polo nautico) non è necessario che si interpellino illustri eminenze per capire che il problema occupazione a Torre Annunziata è fallito. Il fantomatico contratto d’aria torrese–stabiese non ha portato incremento occupazionale a Torre Annunziata (cosa ben diversa da quella di Castellammare di Stabia). Gli unici ad arricchirsi sono stati gli speculatori, cioè tutti coloro che sono venuti sul nostro territorio manifestando l’intenzione di assumere lavoratori di Torre Annunziata. Invece cosa è successo? Tutto hanno fatto tranne che risolvere la questione locale. Vedi Aprea-Ferretti, che ha avuto i finanziamenti per assumere 250 unità, invece sono stati assunti una ventina di cittadini di cui anche figli, appena maggiorenni, di sindacalisti. E non si è capito con quali mansioni e con quali requisiti. Tutto ciò a discapito dei lavoratori messi in mobilità per la crisi siderurgica. Tutto questo non è altro che il risultato di una politica clienterale portata avanti dal Pds (poi Ds) e La Margherita sul territorio. 2) Il non governo dopo questa ulteriore beffa di impoverimento della città, senza battere ciglio e senza ascoltare ragioni, ha bocciato emendamenti che potevano dare un poco di respiro alla città, dimostrando che il loro problema era quello di andare avanti senza ascoltare nessuno (il famoso bilancio partecipato tanto decantato in campagna elettorale, dov’è?). Il programma elettorale è stato disatteso. Come ad esempio il “Museo archeologico” fermo al palo. Le città a noi vicine, quale ad esempio Ercolano, hanno saputo utilizzare le risorse regionali, provinciali e nazionali per la realizzazione del museo, mentre noi abbiamo perso il sito archeologico di Moregine, del quale l’università di Fisciano aveva manifestato all’avv. Starita la volontà di donarlo alla nostra città. Così dopo due anni di assoluto silenzio del sindaco e della sua giunta, il sito è stato donato ad un comune della provincia di Salerno, mettendo in evidenza, ancora una volta, la scarsa capacità degli amministratori di gestire la cosa pubblica. Cosa analoga per il Parco Parnaso, una struttura usufruibile dai cittadini per portare a spasso i propri figli, un piccolo fazzoletto di verde esistente nel cuore della città. Ebbene, il mancato interessamento degli amministratori e la loro incapacità hanno fatto perdere i fondi che la Provincia aveva messo a disposizione per la ristrutturazione (dietro nostro interessamento) e utilizzati per altre attività. Oggi continuano ad infierire su una città così martoriata e si potrebbero fare tanti esempi, ma mi limito a segnalare che l’aumento ingiustificato della tarsu, aumenti che vanno dal 69% per le abitazioni e all’83,5% per le attività industriali, creano seri problemi per la sopravvivenza dei cittadini stessi. In tutto questo contesto va ribadito che il sindaco in carica non può permettersi di cambiare la maggioranza in corso d’opera, facendo approvare il bilancio dalle destre. Quello che c’è di peggiore è prendere i voti da chi, l’MpA,, alle ultime Europee, si è alleato con la destra di Storace. Torre non può avere anche questo schiaffo politico. Dopo essersi caratterizzata negli anni difficili come città democratica ed antifascista, quello che sta avvenendo oggi è uno schiaffo alla storia di Torre Annunziata. L’avv. Starita deve prendere atto che quella attuale non è la maggioranza uscita dalle urne, bensì una maggioranza sovvertita. Infatti se vuole essere democratico a fatti e non a parole, deve dimettersi e dare la parola agli elettori. Sempre restando nel campo della democrazia ieri il consiglio comunale si è caratterizzato per un ulteriore fatto negativo. Infatti si è consentito di fare aggredire verbalmente un consigliere comunale della minoranza con interruzioni poco democratiche, senza che né il presidente del consiglio né il sindaco intervenissero per calmare la disputa accesissima, che sarebbe potuta degenerare. A dispetto di ciò il sindaco sorrideva. La serata alla fine si è conclusa con una cena in un famoso ristorante adiacente al comune di Torre Annunziata, come a voler dire alla “faccia dei cittadini che ci hanno votato”. Segretario politico PDCI Salvatore Civaro