A cura della Redazione
Ha fatto presto, ancora in giovane età, a diventare pregiudicato per lo spaccio di droga, nel suo paese di residenza (Torre Annunziata) per cui, al fine di muoversi liberamente senza destare sospetti nelle forze di polizia, aveva preferito trasferire altrove il suo business clandestino, vale a dire lo spaccio della cocaina. Si era messo a spacciare in una contrada periferica di Pompei, precisamente nel tratto di strada che va tra un bar della zona ed un deposito di camion di Mariconda. Il personaggio in questione è Alfonso Morello, quarantuno anni, residente a Torre Annunziata, dove è stato già condannato per spaccio di droga. A questo punto il Morello aveva pensato bene di trasferire bottega altrove. Spacciava, dispensando bustine di polverina bianca dal finestrino della sua Fiat Croma. La sua clientela probabilmente era costituita da alcuni autotrasportatori che partono ogni mattina da Mariconda diretti verso le piazze commerciali d’Italia e d’Europa. Il fatto è che l´uomo sostava troppo frequentemente con la sua Croma sempre nello stesso tratto di strada. Cosa che ha finito per insospettire i militari della volante del locale comando dei carabinieri. Gli uomini della Fedelissima già erano sulle sue tracce ma solo venerdì scorso sono riusciti ad incastrarlo, raccogliendo prove brucianti contro di lui dopo averlo perquisito ed ispezionato la sua automobile. Per questo motivo erano stati effettuati precedentemente, nei suoi confronti, appostamenti con uomini in borghese, al fine di vigilare sulle sue mosse. Venerdì è arrivato il risultato, vale a dire sono state trovate le prove per mettergli le manette attorno ai polsi. Il quarantunenne è stato fermato, portato verso il comando di via Roma della caserma dei carabinieri di Pompei, retta dal maresciallo maggiore Canino. La sua automobile è stata rovistata da cima a fondo mentre addosso al pregiudicato sono stati sto 500 euro in banconote di piccolo taglio. Nei due interstizi del vano portavivande della Croma erano occultate due buste di plastica. La prima conteneva 22 grammi di polverina bianca che ancora non era stata tagliata. La seconda busta conteneva 20 grammi di cocaina già suddivisa in 17 dosi. Ne deriva che ogni dose è risultata mediamente del peso di un grammo e trenta. In conclusione ogni dose sequestrata allo spacciatore oplontino pesava almeno tre volte quelle che normalmente vengono vendute ai piccoli consumatori (molto spesso minorenni) contro il pezzo di 30-50 euro. Se ne deduce che dosi del genere, riservate normalmente ad una clientela speciale più facoltosa (che può essere stata costituita da camionisti ma anche da un’altra tipologia di clientela, disponibile a spendere almeno tre volte il prezzo che si paga per una dose normale). Alla fine il pregiudicato è stato messo dall’Arma a disposizione del tribunale torrese. Sabato la direttissima. E’ difficile che riceverà clemenza, considerati i precedenti a suo carico MARIO CARDONE