Un’interrogazione urgente al Ministero della Salute per chiedere l’invio di una Commissione d’Inchiesta all’Asl Napoli 3 Sud. A presentarla, il senatore Pietro Langella (primo firmatario dell’atto), coordinatore provinciale dell’Ncd a Napoli, e il senatore Vincenzo D’Anna, vicepresidente del gruppo Gal. «Da tempo - è scritto nell'interrogazione - i dipendenti dell’Asl Na 3 denunciano il perpetrarsi di una gestione caotica da parte del commissario straordinario, dott. Salvatore Panaro di cui, a giugno, le sigle sindacali hanno chiesto (con una lettera-denuncia inviata al neo governatore De Luca, al prefetto di Napoli ed al sub commissario Morlacco) l’immediata rimozione. I risultati negativi di tale gestione a cui si aggiunge anche lo sforamento dei fondi segnalati dalla Corte dei Conti, non sembrano tangere minimamente Panaro, il quale fugge da qualsiasi forma di confronto».
«Io stesso - precisa Langella - ho chiesto, a più riprese, un incontro con il commissario, ma tutti gli appelli sono caduti nel vuoto. Eppure l’incontro verteva sulle sorti dell’ospedale civile di Boscotrecase dove ho potuto riscontrare una situazione oggettivamente drammatica. In questo periodo feriale, infatti, il personale del nosocomio vesuviano è costretto a lavorare sottorganico a costo di innumerevoli sacrifici per garantire i servizi all’utenza; nel frattempo la Tac ha già chiuso i battenti ed altri reparti si accingono ad emularne la sorte per mancanza di personale; tutto ciò mentre la direzione approva il distacco di alcuni infermieri per compiti di natura amministrativa».
Per Langella e D’Anna, «è giunto il momento di dire basta. La sanità non è il regno della partitocrazia, ma un’occasione per premiare le eccellenze e salvaguardare il diritto alla salute del cittadino. Pertanto si chiede di sapere se il ministro non ritenga opportuno costituire una Commissione d’Inchiesta che valuti attentamente l’operato della gestione commissariale per permettere all’Asl Na3 di ripristinare il prima possibile una gestione improntata all’efficienza e alla tutela dei livelli essenziali delle prestazioni fornite ai cittadini».