A cura della Redazione

Reclutamento di miliziani per combattere al fianco dei filo-russi, prima in Libia e poi in Ucraina. Operazione anticrimine del ROS dei Carabinieri, che ha eseguito diverse misure cautelari nei confronti di sei indagati per reclutamento e finanziamento di mercenari, in favore delle milizie separatiste filo-russe nella regione ucraina del Donbass. Altri sette indagati sono sottoposti a perquisizioni.

Tra le persone coinvolte c'è anche un insospettabile operaio avellinese,  34 anni, considerato non solo un combattente ma anche un reclutatore di miliziani ed addestratore. Le indagini sono state coordinate dalla Procura di Genova, che ha disvelato anche le modalità attraverso cui avveniva il reclutamento: tra queste, vere e proprie "chiamate alle armi" sul web. Il tutto dietro ricompensa in pieno stile "mercenari", dai 500 ai 3mila euro al giorno.

In manette, oltre all'italiano, sono finiti un albanese, sedicente ex ufficiale delle aviotruppe russe, preso a Milano, mentre a Parma è stato arrestato un operaio di origini moldave. Altre tre persone - tutte italiane - sono irreperibili, probabilmente impegnate ancora sui fronti di guerra.

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