A cura della Redazione

«La presenza di bambini non vaccinati nelle scuole relative alla fascia di età 0-6 anni metterebbe a rischio la salute dei bambini che non si possono vaccinare e di quelli le cui difese immunitarie sono indebolite anche temporaneamente, a seguito di patologie varie».

Lo rende noto l'Associaizone Nazionale Prèsidi, presieduta da Antonello Giannelli, a seguito dell'incontro con il capo di Gabinetto del Ministero della Saluteministro della Salute, Alfonso Celotto.

Sulla possibilità di classi “differenziali”, ovvero l'inserimeno di alunni immunodepressi in aule con altri bimbi già vaccinati, «è stato ribadito il netto dissenso dell’ANP, sia perché si porrebbe un grave problema di carattere organizzativo, legato alla composizione delle classi ed alla regola della continuità, sia perché i bambini non sarebbero comunque protetti nei momenti di ricreazione e nei numerosi spazi comuni (mensa, palestra, bagni) e se ne violerebbe, di conseguenza, il diritto alla incolumità», spiega Giannelli.

Il presidente ha infine evidenziato che «stanno circolando evidenti travisamenti delle modalità di ricorso allo strumento dell’autocertificazione (il cui obbligo, ricordiamo, è stato prorogato per l'anno scolastico che si appresta ad iniziare, mentre quello vaccinale è slittato al 2019-2020, ndr), peraltro non utilizzabile in campo sanitario se non a seguito di espressa previsione legislativa. Questo rischia, da un lato, di aumentare il carico di lavoro dei dirigenti scolastici (costretti a controllare la veridicità delle dichiarazioni e a denunciarne gli autori in caso di falso) e, dall’altro, di indurre molti genitori a rilasciare con leggerezza dichiarazioni delle quali potrebbero poi dover rispondere all’autorità giudiziaria penale».

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