A cura della Redazione

Green Pass illegali. L'indagine della Squadra Mobile di Ancona, che ha interessato diverse province, ha condotto alla scoperta di un sistema corruttivo che consentiva, a chi non voleva vaccinarsi, di ottenere comunque il rilascio dell’attestazione. 

Dei 50 indagati, un infermiere professionale addetto alle vaccinazioni in un centro vaccinale di Ancona è finito in carcere, per quattro intermediari sono stati disposti gli arresti domiciliari, mentre per tutti gli altri la misura cautelare adottata è stata quella dell’obbligo di dimora nel Comune di residenza e dell’obbligo di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria. Le accuse sono corruzione, falso ideologico e peculato.

In particolare l’indagine, iniziata a dicembre dello scorso anno, ha permesso di scoprire che dietro la corresponsione di somme di denaro, l’infermiere simulava l’inoculazione del siero vaccinale rendendolo poi inservibile, disperdendolo nel cestino dei rifiuti e all’interno del contenitore cosiddetti agobox.

In tale modo si realizzava lo spreco di una fondamentale risorsa pubblica, quale il siero vaccinale affidatogli e la compromissione dell’efficacia dell’azione del Sistema Sanitario Nazionale nel contenere gli effetti della diffusione del virus COVID 19.

Gli intermediari, invece, a cui toccava una parte delle somme pagate, si occupavano di diffondere nei loro ambiti lavorativi e di conoscenze la possibilità di ottenere il certificato verde senza farsi iniettare la dose del vaccino.

I poliziotti durante l’operazione hanno eseguito diverse perquisizioni e il sequestro di 18mila euro per i profitti illeciti realizzati e dei certificati indebitamente rilasciati.